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"Troppe ingerenze", Simona Ventura bacchetta la Rai. Poi sulla Carrà rivela: "Mi ha delusa"

Simona Ventura

Giada Oricchio
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Simona Ventura è la protagonista della nuova edizione di “Le Belve” il programma condotto da Francesca Fagnani su Canale Nove. Un'intervista one to one in cui la conduttrice si racconta con serenità e maturità rivelando perché è rimasta delusa da Raffaella Carrà e perché ha perdonato il marito Stefano Bettarini. L'austera e asciutta Francesca Fagnani prende il via dal famoso soprannome “SuperSimo” e la Ventura sorprende: “Non so se Super Simo va bene ancora adesso, è stato coniato negli anni ‘90-2000 quando ero sempre a mille. Forse oggi Super Simo è anche una che sa incassare, rispetto a prima che ero molto meno tollerante, bruciavo le emozioni e i momenti, non mi godevo il successo e pensavo a mille obiettivi da raggiungere. Adesso so aspettare l'occasione giusta, sono più riflessiva e vendicativa. Hanno tentato molte volte di abbattermi, ma non muoio mai. Rinasco sempre dalle mie ceneri come l'araba fenice”. La giornalista le chiede a quale “belva” si sente di assomigliare: “Non mollo mai. Io metto la faccia in quello che faccio, nel bene e nel male. Ho rischiato e ho buttato il cuore oltre l'ostacolo. In questo mi sento di essere ‘belva'. Se ho più vinto o perso? Metà e metà. Io sono up e down. Il down peggiore è stato nella vita privata, ma quelle sofferenze, soprattutto quelle sofferenze ti hanno aiutato”. Si parla anche di una parola napoletana intraducibile molto cara alla Ventura: “Sì per avere successo ci vuole la cazzimma. Amo molto i napoletani e questa è una parola che in italiano non ha eguali. Io ce l'ho la cazzimma”. E poi viene fuori il retroscena su Raffaella Carrà che l'ha delusa dal punto di vista umano: “Lei chiedeva di me e a Mediaset non mi davano il permesso mentre io volevo andare a Carramba a conoscere la mia icona. Quando sono arrivata in Rai avevo tante aspettative e invece lei è stata molto fredda, forse era il suo carattere… forse l'idea che avevo di lei non era quella lì. Però la stimo perché è andata via quando era ancora rimpianta e ci vuole coraggio. Io? Non mi mancherà la televisione”. La Fagnani prova a strapparle il nome di qualche donna “che le è passata davanti nonostante non fosse meritevole”, ma la Ventura non si sbottona anche se evidenzia: “In Rai la politica è sempre entrata. Dietro la macchina c'è chi sa lavorare ma ogni due anni cambiano guida e non è facile. Ho avuto molti scontri perché arrivavo da una tv commerciale dove avevo molta libertà e invece ho trovato un'ingerenza che non conoscevo”. La Ventura confessa di non essere spaventata dal successo se non per qualche fan stalker che ha esagerato, mentre ha un rapporto distaccato con il denaro: “Ho sempre pensato che il denaro portasse sfortuna. Ho conosciuto tanta gente ricchissima e infelice I giovani non capiscono che non dà la felicità anche se fa vivere bene. Il lusso materiale che mi concedo? Amo i vini, quello più caro l'ho pagato 600 euro ma non l'ho ancora bevuto!”. Simona Ventura è molto diversa dall'immagine glamour anni '90 e lo conferma con gli occhi e le parole: “Macinavo trasmissioni e successi ma una volta chiusa la porta mi sentivo molto sola e se vogliamo anche un po' triste, mi mancava avere una persona con la quale condividere le cose. In quel periodo ho conosciuto Gerò. Il mio divorzio è stato molto doloroso, non è che non sapessi ma inconsciamente forse avevo paura di chiudere un rapporto, poi arriva il momento in cui ti fermi e dici basta”. Ma la giornalista scava, scava nelle rivelazioni dell'ex Bettarini al Grande Fratello Vip e la Ventura cerca di cavarsela con diplomazia (ma è visibilmente seccata): “Lo abbiamo superato, non ho ascoltato tutto, non ho sentito nei dettagli però con il senno di poi dico che io e Stefano adesso abbiamo un buon rapporto, mi ha chiesto scusa in ogni modo e siamo andati avanti per i ragazzi. Può succedere, ci sono cose peggiori nella vita. Se le telecamere dovevano staccare? Non lo so, per il reality bene, per lo spettacolo bene. Alla fine della fiera tutto passa”. La realpolitik di Simona Ventura.

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