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"Balalaika", flop clamoroso di Ilary Blasi e Savino

Giada Oricchio
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"Balalaika, dalla Russia con il pallone" è un flop clamoroso. Il programma condotto da Ilary Blasi e Nicola Savino, in onda ieri dalle 22 alle 24.30, è stato seguito da 1.680.000 spettatori pari al 10,4% di share. Vince la serata “Ora o mai più” l'operazione nostalgia di Amadeus su RaiUno che, dalle 21.45 alle 0.12, ha conquistato 3.709.000 spettatori e il 20.7% di share. Non c'è stato nemmeno l'effetto curiosità per “Balalaika” e chi lo ha visto non si stupisce dei dati Auditel. Se in Italia avessimo i “Razzie Awards”, Mediaset sarebbe il James Cameron di “Titanic” agli Oscar. La tv spazzatura sta ai programmi del Biscione come Alberto Angela sta a “Le meraviglie d'Italia” o “Propagandalive” sta al presidente della Repubblica Mattarella. “Balalaika, dalla Russia con il pallone” è tutto tranne una trasmissione di approfondimento calcistico sui Mondiali di cui Piersilvio ha conquistato l'esclusiva (grazie alla mancata qualificazione dell'Italia, nda). Allora cos'è? Quelli che il calcio? Sì, certo. Mai dire gol? Sì, un po'. Tu sì que vales? Sì, anche. Colpo grosso di fine anni '80 e inizi '90? Sì, senz'ombra di dubbio. Il senso della vita? Sì, una spruzzatina. Domenica Live? Sì, of course (e da ieri guai a chi definisce Barbarella la regina del trash: la corona è persa, lo scettro è ceduto). D'altra parte è sempre meglio essere diplomatici e non far torto a nessuno della famiglia. In pratica, “Balalaika” non è niente: non ha identità e non ha un racconto, un filo conduttore (che dovrebbe essere quello dei Mondiali). Il programma è una caciara, una babele di notiziole rosa (il filmato sulla vita privata di Cristiano Ronaldo con tanto di insinuazione sulla sua omosessualità invece che un servizio sulla tripletta appena realizzata contro la Spagna grida vendetta anche per un amante del curling) e una selva di gambe che nemmeno sulla passerella di Miss Universo. Un'accozzaglia di brava e inutile gente. Ilary Blasi ha un feeling rodato con la Gialappa's Band e quell'eterna aria scanzonata che la salva nonostante segua la corrente. Nicola Savino è rimasto a '90Special, a metà tra il bravo presentatore e la spalla della primadonna. Belen, beh.. è stata retrocessa da conduttrice a figurante di inizio carriera. Seduta a fare la centralinista e a subire battute sulla sua avvenenza: “voglio tastare il polso del paese con queste telefonate” dice con la bocca sempre stortignaccola e la Gialappa's: "Il Paese vorrebbe tastare altro”. Arrivano tre, quattro telefonate e aggiungono una presa di vuoto alla minestra. In studio ci sono il direttore sport Alberto Brandi e due giornaliste sportive (il loro contributo è stato memorabile come un flirt d'agosto) più in collegamento dalla Russia, Pardo, Benvenuti, Rossi e Taveri. Diventa tutto troppo comico per essere vero: Pardo incontra stranieri che parlano italiano, la Benvenuti viene dimenticata nel bailamme generale (“uh non l'abbiamo salutata” è il rammarico della Blasi e i Gialappi: “etsiquatsi”), Rossi ha uno sinistro sorriso e un'evidente botta di sonno, Taveri cita tutti i monumenti russi a casaccio. Sempre nello studio, dalla scenografia sobria come “Little Venice” a Las Vegas, sono entrati anche 32 portabandiera, un corpo di ballo, il “nientologo” Diego Abatantuono, Fernando Couto (più spaesato di uno che ha preso la bamba), Mago Forest, Rocio Munos Morales in Bova (hanno detto che abbia ballato, hanno detto), Gerry Scotti l'aziendalista su cui puoi sempre contare, Rita Pavone che ha beneficiato di intervista one to one per il solo fatto di aver cantato “La partita di pallone”, Elena Barolo spuntata all'improvviso per parlare delle scommesse, una modella russa con colbacco, costume da bagno e stivaloni di pelo, un pizzaiolo acrobatico e il funambolo Uekusa (ha già un posto fisso vicino ad Aida Nizar a Pomeriggio Cinque). Forse abbiamo dimenticato qualcuno: ah, sì! Trentatré trentini che entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.   La conduttrice Rai, Paola Ferrari, ha guardato, le si è chiusa la vena e non ha tenuto a freno il ditino su Twitter: “Chiedo ufficialmente a Mediaset dopo un'ora di trasmissione di farmi rivedere l'immagine di CR7 prima della punizione, magari il cellulare di Belen anche dopo .. E qui mi taccio!”, ma non è stata zitta e ha ritwitato: “UN PEZZO DI FIFA” e vai! L'immagine della donna nel calcio si evolve. Che Meraviglia” riferendosi a una delle numerose battute sessiste verso Belen. Anche i social hanno stroncato lo show e sono rimasti scioccati da cotanta “schifezza” (cit.). In realtà solo quel milione e mezzo di telespettatori ha capito lo spirito con cui Mediaset ha messo in piedi il programma. E' stata un'operazione caritatevole: non ha voluto lasciare il suo pubblico senza trash fino a settembre quando riprenderanno le trasmissioni cult del Biscione e qualcuno porterà la “TROCA” in trasmissione. Già fa caldo, se poi si deve guardare le avventure di Rin Tin Tin, i gialli della polizia tedesca o le storie d'amore svedesi, allora meglio Balalaika. Laddove intendiamo la bella canzone di Enrico Ruggeri.   

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