la diva nei guai
Lollobrigida in crisi, è guerra col figlio
Una star novantenne, un ragazzo di 60 anni più giovane, un patrimonio milionario. Gli ingredienti per confezionare un losco gossip da dare in pasto ad una società bulimica di golosi scandali e di retroscena piccanti non mancano. Il cliché è così scontato che sarebbe impossibile non considerarlo, tanto che, in seguito alle accuse mosse da Milko Skofic, figlio dell’attrice Gina Lollobrigida, il quale sostiene che Andrea Piazzolla, 30 anni, manager della mamma, abbia raggirato quest’ultima al fine di mettere le mani sui suoi beni, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha disposto in via cautelativa il sequestro della Vissi d’arte Srl, società che gestisce le proprietà di Lollo e di cui Piazzolla risulta amministratore. «Non lo condivido. Ma che indaghino, certo, lasciamo fare alla giustizia il suo corso. Smentisco ancora le frottole che sono state scritte in questi giorni», commenta Lollo, che abbiamo incontrato serena sabato mattina presso il Campus bio-medico di Roma in occasione delle visite routinarie, reduce dal clamoroso successo ottenuto la scorsa settimana a Ballando con le stelle. Non si tratta che dell’ultimo paragrafo di una intricata bagarre giudiziaria che si trascina da tempo e a causa della quale l’artista è stata sottoposta a più riprese a perizie psichiatriche volte a verificare il suo stato di salute mentale nonché la sua lucidità. «È stato terribilmente umiliante. Mi fa male che mio figlio mi abbia obbligata a subire tale mortificazione con la speranza ogni volta di cogliermi in fallo», osserva Gina affranta. E dopo un momento continua: «Avrei voluto trascorrere gli anni che ancora mi restano da vivere in santa pace, invece sono costretta a difendermi nelle aule di tribunale persino da mio figlio, che ritengo sia influenzato da persone a lui vicine, nonché a lottare contro menzogne e a tutelarmi da soggetti che mi hanno delusa». L'attrice si riferisce allo spagnolo Javier Rigau, che sostiene di essere marito legittimo di Lollobrigida. «Ho scoperto su internet di essere sposata. Ero sconcertata e ho sporto denuncia. Poi ho chiesto aiuto ad Andrea, mandandolo addirittura in Spagna con il compito di reperire materiale e documenti che dessero prova del fatto che io non ho mai contratto matrimonio con Rigau», puntualizza Gina, che di Piazzolla dice: «È il mio angelo custode. Per me è un secondo nipote. Lo conosco da dieci anni e mi ha salvato la vita più di una volta, portandomi d’urgenza in ospedale. Un ragazzo serio, perbene, intelligente e che non ha bisogno di essere mantenuto da me. Non è vero che Andrea mi ha isolata: conduco una vita sociale attiva, pranzo e ceno con i miei amici, partecipo ad eventi e programmi tv. Quanto a mio figlio, è stato lui ad allontanarsi da me da molti anni e questo mi fa soffrire». «Ho lavorato per oltre 70 anni e ho ancora progetti internazionali in programma, eppure vogliono dettarmi regole sulla gestione delle mie risorse. È inaccettabile per me che ho sempre messo la libertà al primo posto. Desidero affermare e fare valere il mio sacrosanto diritto di utilizzare il mio denaro come preferisco e come reputo più opportuno. Sono nel pieno delle mie facoltà mentali e nessuno può darmi istruzioni su come vivere», dichiara infine Lollobrigida. Più che sbiadite tinte rosa questa faccenda potrebbe assumere degli accesi contorni gialli. Risulta infatti da una denuncia che risale ad oltre un anno fa che Andrea sia stato più volte minacciato di morte sia mediante ripetute telefonate anonime sia attraverso una lunga quanto agghiacciante lettera spedita al domicilio della famiglia Piazzolla, in cui in conclusione appare scritto: «Verranno tempi terribili». Dietro tali atti intimidatori, volti ad allontanare il ragazzo dall’attrice, ci sarebbero strani personaggi, i quali sono stati identificati. In particolare un algerino che non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti. Ma non basta. Le ruote dell’auto del manager sarebbero state squarciate internamente e sarebbero scoppiate da un momento all'altro con la macchina in movimento. «Me ne sono accorto per pura casualità avendo dovuto fare il tagliando alla vettura. In officina i tecnici mi hanno comunicato che era stato trovato questo danno», spiega Piazzolla, che ci parla del suo rapporto con l'attrice. «Per me Gina è come una mamma, sento il bisogno ed il desiderio di proteggerla. Io le devo tutto perché mi hai fatto crescere, ho attinto da lei grandi insegnamenti, che mi hanno forgiato come uomo e come professionista». Chiediamo ad Andrea come si guadagni da vivere. «Produco impianti di scarico artigianali per i marchi più prestigiosi al mondo di automobili e la mia attività mi consente di condurre un’esistenza più che dignitosa,-specifica Piazzolla - Non è giusto che una donna stimata e che rappresenta l’Italia nel mondo debba passare per una persona influenzabile. Chi la conosce davvero sa che non è così», conclude Andrea. Sulla vicenda abbiamo raccolta le dichiarazioni di un’amica intima di Gina, Mara Venier: «Da un lato mi fa male vedere la sofferenza di Gina per una situazione difficile per una madre; dall’altro, sono contenta per la serenità che leggo nei suoi occhi da quando è arrivato Andrea, che se ne prende cura. Ho visto quello che lui ha fatto per lei e non ha mai agito per interesse. Gina lavora da sempre e ragiona anche meglio di me, ecco perché trovo ingiusto che le venga impedito di usare i suoi soldi come le garba. Non merita di passare così gli anni che le restano».