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A "The Voice" Renga attacca Moro, gelo in studio e putiferio social

Alessandro Perrone
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Terza manche delle blind audition su The Voice of Italy e penultima possibilità per gli aspiranti concorrenti di accaparrarsi un posto nel talent di Rai 2. In attesa della competizione vera e propria, che inizierà fra due settimane, si scalda quella sulle poltrone rotanti dei quattro giudici: le squadre di J-Ax, Francesco Renga, Cristina Scabbia e del sempre più sciolto Al Bano sono ormai quasi pronte e tutti cercano con tutti i mezzi di conquistare le ultime voci più promettenti. L'apertura della serata è affidata a un Costantino della Gherardesca finalmente imparruccato da nobile decadente, come vorrebbe il suo cognome aristocratico. Ma fra i tanti siparietti della serata quello che ha più scaldato i social riguarda Francesco Renga, che fra un concorrente e l'altro lancia una frecciatina a Fabrizio Moro, accusando l'amico di scrivere testi troppo costruiti. Subito arriva una pioggia di tweet in difesa del cantante romano. Forse Renga non ha ancora digerito la vittoria di Moro all'ultimo Festival di Sanremo? .@Rengaofficial la tocca piano su @FabrizioMoroOff #TVOI pic.twitter.com/PnquzKpYvn— The VOICE of ITALY (@THEVOICE_ITALY) 5 aprile 2018 La competizione invece inizia subito forte con l'esibizione di Raimondo Cataldo. La sua versione di “I Can't Stand The Rain”, brano soul reso celebre da Tina Turner, fa subito girare Al Bano, che grazie al primo discorso di convincimento senza rime baciate dall'inizio della trasmissione porta il concorrente in squadra. Le rime, Al Bano, le lascia invece per un'improbabile versione di “Felicità” dedicata ai giudici, fra un “sperare che Renga alla fine si astenga” e un “felicità è tenersi vicina Scabbia Cristina”. Si sprecano poi le cover del cantautore brindisino, che non riesce proprio a tenere ferme le corde vocali. Si va dal classico napoletano “I' te vurria vasà”, dedicato a Cristina Scabbia, fino alla “Angelo” di Renga. Ma tolta la maschera del nonno simpatico, Al Bano fa incetta di belle voci, come quelle di Stefania Calandra e Dalise. Si sprecano anche le drammatiche storie di vita dei concorrenti, un cliché da cui The Voice fatica a staccarsi. Fra loro c'è la diciottenne Virginia Avellino, che porta sul palco “California Dreaming” convincendo Al Bano, che non perde occasione di conquistare altre voci femminili, e Francesco Renga. Stavolta è Renga a farla franca, ma il cantautore pugliese si vendica qualche concorrente più tardi usando il pulsante blocca-giudici contro il quasi cinquantenne riccioluto. I due però fanno pace con un mini duetto sulle note de “L'immensità”. La squadra di Renga, nell'ormai ruolo fisso del sex symbol di The Voice, prende forma lentamente, un po' per la sua poca intraprendenza e un po' per la bravura degli altri giudici. Oltre alla promettente Virginia, Francesco porta nel suo team Giovanni Saccà, tenore siciliano che sembra la copia sbiadita del vincitore di X Factor Lorenzo Licitra, Alberto Lionetti, che invece sembra un Fedez ringiovanito e senza tatuaggi, e Laura Ciriaco. Quest'ultima soffiata a Cristina sempre grazie al famigerato pulsante blocca giudici. Renga cerca di farsi perdonare con un bel po' di baci, ma Cristina, che ha già dichiarato il suo amore per Al Bano, non si fa corrompere. I posti nella squadra della cantante dei Lacuna Coil sono quasi al completo. Nel suo team entrano la diciannovenne Sabrina Rocco, che fa girare tre giudici su quattro con “I Am Changing” di Jennifer Hudson, e Mara Sottocornola, che cinque anni fa era riuscita a conquistare un posto a X Factor per poi rinunciare all'ultimo minuto. Cristina, fra le perplessità degli altri giudici e anche del pubblico social, porta in squadra anche la concorrente Claudia Illari: tanto entusiamo, anche troppo, ma la sua versione di “Rather Be” non convince. J-Ax, ancora il più anonimo fra i coach, costruisce in modo ragionato il suo TeamDelAx con tanti concorrenti giovani e freschi. Promettono bene soprattutto gli Uramawashi, l'unico duo della trasmissione, composto da Niccolò e Gaia, coppia anche nella vita. Poi c'è Rosy Castello, che stupisce tutti con il classico soul “Feeling Good”. La squadra dello zio e da tenere d'occhio, così come sarà da tenere d'occhio la prossima puntata, l'ultimo giro di blind audition. Dopodiché i giudici avranno l'arduo compito di snellire i loro team fino a quattro concorrenti per squadra. Si preannunciano scintille.

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