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Agli Oscar trionfa Del Toro, Oldman e McDormand migliori attori. Una statuetta per il film di Guadagnino

"La forma dell'acqua" vince quattro premi. Riconoscimento per la sceneggiatura non originale di James Ivory per "Chiamami col tuo nome"

Giulia Bianconi
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“Voglio dire a chi usa l'immaginazione e sogna, usate queste storie per parlare al mondo”. Ed è quello che ha fatto Guillermo Del Toro nel suo “La forma dell'acqua”, Miglior film agli Oscar 2018. La 90esima cerimonia degli Academy Awards si è chiusa alle 5.49 del mattino (ora italiana) con la consacrazione della storia d'amore tra una donna muta e una creatura acquatica, consegnando al messicano anche il premio alla Miglior regia e complessivamente quattro statuette. Un riconoscimento lo ha vinto “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino per la Migliore sceneggiatura non originale di James Ivory. Premiati Gary Oldman per il suo Winston Churchill ne “L'ora più buia” (il primo Oscar della carriera a poche settimane dai suoi 60 anni) e Frances McDormand per “Tre manifesti a Ebbing, Missouri” nei panni di una donna che lotta per la giustizia di sua figlia uccisa. Riconoscimenti anche a Sam Rockwell e Allison Janney.  “Sono cresciuto in Messico e da piccolo ammiravo i film di registi stranieri. Steven Spielberg pochi giorni fa mi ha detto: ricordati che anche tu fai parte di un'eredità di registi provenienti da tutto il mondo. Dedico questo premio ai giovani - ha detto ancora Del Toro - Io sono un immigrato e ho vissuto un po' ovunque. Quello che fa la nostra arte è togliere le frontiere. Dovremmo continuare a farlo piuttosto che erigere muri”. A parte qualche momento commovente - come le parole di Del Toro, il toccante “In Memoriam” affidato alla voce di Eddie Vedder (frontman dei Pearl Jam) o l'inaspettata emozione della McDormand che ha invitato tutte le colleghe in nomination ad alzarsi - questa edizione ha mancato un po' di verve. E anche di sorprese. Chi si aspettava che Warren Beatty e Faye Dunaway proclamassero, come era accaduto lo scorso anno, il Miglior film sbagliato è infatti rimasto deluso. “Se sentite il vostro nome, aspettate ad alzarvi” aveva detto a inizio serata Jimmy Kimmel riferendosi proprio alla gaffe dei due del 2017. Mentre sulla questione molestie, ha poi aggiunto: “The Shape of Water ha dimostrato che gli uomini hanno fatto talmente schifo quest'anno che le donne hanno iniziato a uscire con i pesci”.  Festeggiamenti per il film di Guadagnino che si è portato a casa una statuetta. Quella per la Migliore sceneggiatura non originale, basata sull'omonimo romanzo di André Aciman. “Che siamo gay o etero tutti siamo passati attraverso l'esperienza del primo amore. Ringrazio Luca Guadagnino per la sua sensibilità di regista” ha detto l'89enne James Ivory. La pellicola meritava anche il premio alla Migliore canzone, “Mystery Of Love”, ma il premio è andato a “Remember Me” di “Coco”, storia animata del piccolo messicano Miguel che affronta un viaggio nel mondo dei morti alla ricerca della sue origini. Jordan Peele ha vinto, invece, per “Scappa-Get Out” la Migliore sceneggiatura originale.  Meritatamente sono stati premiati come Migliori attori non protagonisti Sam Rockwell, poliziotto rozzo e razzista di “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, e Allison Janney, per il suo ruolo di madre cinica in “I, Tonya” sulla vera storia della pattinatrice Harding. Il cileno Sebastián Lelio ha conquistato la statuetta come Miglior film straniero per “Una donna fantastica”, storia di una transgender che combatte contro i pregiudizi. “Le persone emarginate meritano di essere rappresentate” ha detto dal palco del Dolby Theatre di Los Angeles Lee Unkrich, uno dei registi di “Coco” vincitore del Miglior film d'animazione. Tre premi tecnici sono andati a “Dunkirk” di Christopher Nolan: Miglior montaggio, Miglior montaggio sonoro e Miglior sonoro. L'italiana Alessandra Querzola non è riuscita a conquistare, purtroppo, la statuetta per la Miglior scenografia di “Blade Runner 2049”, riconoscimento che invece ha preso “La forma dell'acqua”, premiato anche per la Miglior colonna sonora di Alexandre Desplat. Il remake di Denis Villeneuve ha conquistato, però, i premi come Miglior fotografia (Roger Deakins) e Migliori effetti speciali.  “Icarus” di Bryan Fogel ha vinto come Miglior documentario. Miglior trucco e acconciatura a Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick per “L'ora più buia”, i Migliori costumi a Mark Bridges per “Il filo nascosto”. Premiati, infine, come Miglior cortometraggio di animazione “Dear Basketball”, Miglior cortometraggio documentario "Heaven is a Traffic Jam on the 405" e Miglior cortometraggio “The Silent Child”.

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