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Bruno Mars re dei Grammy Awards contro Donald Trump

Sul palco Hillary Clinton ha letto brani tratti da "Fire and Fury"

Carlo Antini
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E' Bruno Mars il re dei Grammy Awards 2018. Il cantante, nominato in sei categorie, ha portato a casa tutti i premi possibili: miglior album per "24k magic", record of the year e miglior canzone per "That's what I like", miglior album, performance e canzone R&B. Un dominio assoluto decretato dalla votazione di 13mila professionisti della musica. Il performer, 32enne di origini hawaiane, ha sorriso ritirando i premi al Madison Square Garden di New York e ha raccontato di quando, a soli 15 anni, si esibiva per i turisti e già aveva capito quale fosse il suo talento. Di strada, c'è da dirlo, ne ha fatta tanta. Prima delle premiazioni, sembrava che il protagonista della serata sarebbe stato Kendrick Lamar, che in effetti si è posizionato secondo per numero di premi. Cinque, in tutto, sbaragliando la concorrenza dei rapper. Per lui il trionfo in miglior canzone rap, miglior video musicale e miglior interpretazione rap con "Humble", miglior album rap con "Damn" e miglior collaborazione per "Loyalty" con Rihanna. Ed è stato proprio lui ad aprire il galà televisivo con uno spettacolo travolgente, affiancato da Bono e The Edge degli U2 in mezzo a una marea di ballerini vestiti da militari. E' tornato a casa a mani vuote, invece, il magnate dell'hip hop Jay-Z, che guidava la classifica con nove nomination ma non è riuscito a conquistare neanche un premio. Ma al di là della competizione, ancora una volta, come già successo ai Golden e ai Sag, la serata è stata l'occasione per portare l'attenzione sullo scandalo molestie. Questa volta, invece degli abiti a lutto, il "segnale" è stato indossare rose bianche: tante le star che hanno fatto questa scelta, a partire da Lady Gaga. Fra tutte, simbolo delle donne abusate in questa serata, la cantante Kesha: sua infatti la richiesta di interrompere il contratto con il produttore Dr. Luke che lei stessa ha accusato di stupro e con cui ha ingaggiato una lunga battaglia legale. Kesha, accompagnata sul palco da coriste d'eccezione fra cui Cindy Lauper e Rihanna, ha lasciato che le strofe delle sue canzoni parlassero per lei: "Dopo tutto quello che hai fatto, posso ringraziarti per quanto forte sono diventato". Ma ai Grammy Awards c'è stato spazio anche per la polemica politica. L'ex segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, è intervenuta a sorpresa durante la cerimonia di premiazione e ha letto un brano del libro controverso di Michael Wolff "Fire and Fury" sul primo anno di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. "Per molto tempo aveva paura di essere avvelenato - ha letto Clinton - per questa ragione mangiava al McDonald's: nessuno sapeva sarebbe entrato e il cibo era preparato in modo sicuro". Il presentatore James Corden ha infatti presentato un video preregistrato in cui una serie di personaggi famosi hanno letto brevi passi da "Fire and Fury". Nel video compaiono John Legend, Cher, Snoop Dogg, Cardi B e DJ Khaled che leggono brevi estratti, fingendo di fare un provino per un audiolibro, aggiungendo a volte anche commenti personali.

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