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Oscar, l'Italia tifa Guadagnino: 4 nomination per "Chiamami col tuo nome"

Luca Guadagnino

Miglior film, miglior attore protagonista per Timothéè Chalamet, miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone originale per "Mistery of love" di Sufjan Stevens

Silvia Sfregola
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Ha ufficialmente preso il via il conto alla rovescia per la 90esima notte degli Oscar. Gli Academy Awards verranno consegnati domenica 4 marzo, ma le nomination sono già state annunciate. E per l'Italia, il profumo di successo sembra più che mai a portata di mano. È infatti Luca Guadagnino a portare avanti la nostra bandiera con il suo "Chiamami col tuo nome" che guadagna ben quattro nomination, e per giunta di grande importanza: miglior film, miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), miglior sceneggiatura non originale (adattata dal romanzo di James Ivory) e miglior canzone originale (Mistery of love di Sufjan Stevens). La pellicola del regista palermitano classe 1971 uscirà nelle sale il 25 gennaio ed è la terza parte della trilogia del desiderio, dopo "Io sono l'amore" e "A bigger splash". Il film, ambientato in Italia negli anni '80, racconta l'amore fra un diciassettenne e uno studente americano. Ma il pieno di nomination lo fa "La forma dell'acqua", del regista messicano Guillermo Del Toro. Ne conquista ben tredici fra cui miglior film, miglior attrice e miglior regista. Il regista messicano cambia genere e si lancia in una favola fantasy che, al momento, gli porta grandi soddisfazioni. Fra le pellicole con più nomination, anche "Dunkirk" di Christopher Nolan con otto e 'Tre manifesti a Ebbing, Missouri' di Martin McDonagh con sette. Al di là di chi verrà premiato è però ormai evidente che, anche sulla scia dei Golden Globes, la serata degli Oscar non potrà fare a meno di occuparsi del tema delle molestie e del ruolo delle donne nel mondo del cinema. E il lato femminile di Hollywood viene fuori già dalle nomination. A partire dalla presenza di una regista nella cinquina finale: è Greta Gerwig, per "Lady Bird". È solo la quinta regista donna della storia degli Academy a ricevere la candidatura. Una prima volta, invece, per candidatura alla miglior fotografia ad una donna: è Rachel Morrison per "Mudbound". E poi c'è Meryl Streep, che aggiunge una tacca al suo essere l'attrice più nominata della storia: arriva a quota 21 (con tre vittorie) con "The Post" di Steven Spielberg. Tornando, però, in odore di scandalo molestie, non può non essere citata una nomination che, senza nulla togliere alle qualità dell'attore, sa tanto di essere un segnale: è quella come migliore non protagonista a Christopher Plummer, sostituto di Kevin Spacey in "Tutti i soldi del mondo" di Ridley Scott. È l'unica candidatura ricevuta dal film che, prima ancora dell'uscita, è già il più atteso e chiacchierato dell'anno. E, se Plummer vincesse, la presa di posizione dell'Academy sarebbe netta e inequivocabile.

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