coppie scoppiate
Al Bano e il no della Lecciso: "Con Loredana cado dalle nuvole"
L’addio di Loredana Lecciso e quello che darà alle scene, Sanremo, Romina, il caso Weinstein e il vino pugliese. Dall’alto dei suoi 74 anni, Al Bano è attivo su più fronti, anche se conferma la volontà di lasciare la musica alla fine del 2018. Poi chissà... Al Bano, dopo 18 anni di vita insieme e due figli Loredana Lecciso vuole lasciarla. Come ha reagito alla notizia? "Non ho nessuna intenzione di entrare in questa bolgia. Ormai leggo la mia vita sui giornali ma non sempre si dice la verità. Insomma non è detto che sia tutto vero. Innanzitutto è sbagliata la formula. Se due persone si lasciano bisogna deciderlo insieme. Comunque a me non risulta nulla". Ma con Loredana vi siete sentiti almeno al telefono? "Certo. Ma non voglio parlarne". All’origine della decisione della Lecciso ci sarebbero i sel- fie scattati du- rante la tour- née in Germa- nia con Romi- na. Com’è nata la vostra reunion artistica? "Tra me e Romina è successo sempre tutto per caso. Questa volta è nato tutto per volontà dell’impresario russo Agapov che voleva festeggiare il mio settantesimo compleanno. E da lì è stato un susseguirsi di eventi". Romina ha detto di amarla ancora. Ha mai pensato che dalla reunion artistica potesse rinascere anche il vostro rapporto sentimentale? "Sono passati troppi anni e sono cambiate troppe cose. La cosa più bella è che siamo passati da una fase di scontri a una fase di incontri. Romina è la madre dei miei figli e non posso far finta di niente". A proposito di figli. Ci pensa ancora a Ylenia? "Come faccio a non pensarci. Ho superato i momenti più brutti cristianamente. Anche a Dio hanno ammazzato un figlio e io, da buon cristiano, ho attraversato questo calvario. Quando mi venivano in mente idee negative mi tuffavo nella preghiera. Musica e preghiera mi hanno salvato la vita". Perché ha deciso di ritirarsi dalle scene? "Perché ho avuto un infarto, il cancro, un’ischemia e un edema alle corde vocali. È arrivato il momento di prendersi cura dell’uomo oltre che dell’artista. Vivo tutto questo con enorme tristezza perché la musica è stata per me energia e salvezza nei momenti più difficili. Non so quanto davvero riuscirò a farne a meno". A cosa sta pensando? "Se la passione resterà intatta potrò tornare in sala e continuare a incidere dischi. L’addio sarà soprattutto all’attività più intensa. Pensi che in aereo ho percorso mediamente 260 mila miglia all’anno. Senza contare i treni e le macchine. Ora basta con questi strapazzi. Perlomeno per il 2019. Poi onestamente non saprei. Sto affrontando una situazione nuova. Neanch’io so quali effetti avrà". Intanto, però, a marzo la vedremo negli studi di The Voice nelle vesti di giudice. Perché ha deciso di accettare? "L’idea mi piace perché i talenti si scelgono a occhi chiusi, senza vederli e senza sapere niente di loro". I talent show fanno bene alla musica? "Riescono a togliere tanta gente dalla strada. Anni fa c’era Pippo Baudo con Settevoci e il suo applausometro. Adesso con i talent si entra dentro la vita dei cantanti e i coach insegnano ad affrontare le telecamere. La considero una scuola molto importante che ha già prodotto personaggi come Marco Mengoni, Emma e Alessandra Amoroso. Di musica c’è sempre bisogno e ognuno può trovare il suo spazio". L’anno scorso a Sanremo è stato eliminato. Quest’anno lo vedrà il Festival di Baglioni? "L’anno scorso mi hanno fatto fuori. Non me l’aspettavo. Anche perché avevo una canzone molto bella, di grande tradizione. Da una giuria di qualità non ti aspetti che eliminino un brano così bello. Di certo non mi ha fatto piacere ma so di non dover vivere di Sanremo. Quest’anno non so se riuscirò a vederlo il Festival perché in quei giorni sarò in tournée in Australia. Baglioni è un grande professionista e quest’anno ha fatto bene a mettere le cose in chiaro: i big non rischiano l’esclusione". Che idea si è fatto degli scandali sessuali nel mondo dello spettacolo? "È un’esagerazione. Catherine Deneuve ha fatto bene a prendere posizione e a scrivere quella lettera aperta. Non si può rinnegare la natura degli esseri umani. Gli uomini e le donne ci provano, è un fatto naturale. Ovviamente nel caso di violenze e violentatori bisogna denunciare tutto e subito. Non dopo 25 anni. Queste denunce a posteriori mi puzzano un po’ e mi fanno pensare malignamente a forme di pubblicità. Basta vedere da chi provengono. E poi se io avessi denunciato tutte le donne...". Che intende dire? "Che anch’io allora sono stato molestato. Sono stato corteggiato con decisione e ripetutamente. Insomma qualche affronto nei confronti dei maschi ci può essere anche da parte del mondo femminile. Ci sono le donne che ti amano per come canti, quelle che ti amano per come sei e quelle che ti amano per l’uomo che convive con l’artista. Ma non mi sono mai sognato di denunciare nessuno. Quando ho vissuto queste cose sono riuscito a fermarle in tempo. Basta stabilire limiti ed evitare fraintendimenti. Anche le donne possono farlo". Proiettiamoci dopo l’abbandono delle scene. Come si immagina da qui a un anno? "Immerso nei miei tanti interessi. Ho tanti vigneti da piantare. Ritornerò alle origini e tornerò a fare il contadino a tempo pieno. E pensare che da giovane sono scappato da questo mondo. Mi andava stretto. Ora ci torno con uno stato d’animo diverso e il sogno di vendere 5 milioni di bottiglie all’anno».