tv e polemiche
Uomini e donne, rissa sfiorata al Trono Over. E Gemma implora Giorgio
Il trono over di “UominieDonne” inaugura il 2018 con il catfight sfiorato tra Gemma Galgani e Tina Cipollari, la supplica della Galgani a Giorgio Manetti e l’asfaltamento di Marco all’ex. Parte prima, domani continua. Anno nuovo, vecchia musica Maria De Filippi apre così il Trono over 2018: “Sono successe tante cose in questo periodo” e parte un video-riassunto in cui i toni drammatici sono enfatizzati da una lugubre colonna sonora. Il funerale di un amore-non amore. Dal filmato: “Mi sento mmanccare, io con te ho fatto l’amore, l’amore” ripete Gemma Galgani con gli occhi lastrati di lacrime a Giorgio Manetti che al contrario ha lo stesso sguardo di chi cerca di tenere a memoria le cose da comprare al supermercato. La dama è più ottimista di Dory, il pesciolino di Nemo: “Puoi raccontarlo al mondo intero, ma tanto io sono convintissima che non è vero che tu non provi niente per me”. Il cavaliere fiorentino ripete: “Mi vuoi crocifiggere perché non sento più il trasporto che provavo per te in precedenza?”. Al rientro in studio, la De Filippi lancia il puntuale sfogo post puntata di Gemma: “Ho trattenuto tanto e sono un fiume in piena, credo che lui si sia accorto di aver sbagliato quando dietro mi ha urlato quelle cose lì (“abbiamo fatto sesso, ndr”). Può ripeterlo fino all’ultimo fiato, ma quello che sento sono sensazioni che non tradiscono mai una donna, in alcuni gesti riconosco il Giorgio di cui mi sono innamorata. Continua a dire che non sono uscita con lui dalla trasmissione quando me l’ha chiesto, se ho fatto un errore l’ho pagato a caro prezzo”. Fin qui il solito canovaccio: Gemma e Giorgio, andata e ritorno, ma se andassero definitivamente nessuno li fermerebbe. La novità sta proprio in Queen Mary che, fra i buoni propositi per l’anno nuovo, deve aver inserito la voce: “vedere la luce in fondo al tunnel gemmiano”: “Dovete sapere che lei non si è persa d’animo, ieri è venuta a sistemare il camerino di Giorgio”. E qui la scena merita di essere raccontata. Immaginate una donna diversamente giovane, senza trucco, bomberino rosa, che con un paio di buste piene fa tre piroette su se stessa lungo il corridoio dei camerini di Cinecittà e poi entra con l’aria di Alice nel Paese delle Meraviglie nello spogliatoio di Giorgio. Gli occhi sono spalancati come quelli della Carfagna dopo la blefaroplastica, mentre l’arcata dentale superiore si sporge a mordere il già sottile labbro inferiore. Possiede un entusiasmo infantile che suscita pena e odio, comprensione e irritazione allo stesso tempo. Allestisce la stanza con stelle, caramelle e un biglietto con passerotto perché lui la chiamava così. A noi viene voglia di infornare il passerotto come fosse il galletto Vallespluga. Si torna in studio, Gemma ha fatto il suo ingresso con vestito blu natalizio, e Marina, signora del parterre: “Mi scuso per le mie parole, ma da donna non mi riconosco in questo comportamento, Gemma ti fai prevaricare, ti comporti come se provassi ancora senso di colpa per la famosa data del 4 settembre. Non è un bel messaggio”. La Galgani replica: “A casa arriva solo un messaggio di entusiasmo, faccio quello che sento”. Dal pubblico emergono due, tre donne che sostengono il modus operandi della dama torinese. Una di loro afferma: “L’amore va a cavallo e torna a piedi, Giorgio è innamorato ma troppo orgoglioso per ammetterlo”. O è una buontempona o negli ultimi 3 anni ha vissuto su Krypton che la Luna è troppo vicina. Tina Cipollari vede nero: “Ma cosa dice? Cosa se ne fa Giorgio di una donna zerbino? Le donne che si rispecchiano in Gemma sono quelle mai amate, che non hanno idea di cosa significhi essere rispettate, non si compra 1 kg d’amore, l’amore non si prega. Io sono sostenitrice delle donne con gli attributi. Gemma è presa per il c***o da tutti gli uomini”. Va in onda un RVM in cui Giorgio è felice per la sorpresa: gli vale il centro del palcoscenico per una settimana. “Questi pensieri li ha solo lei. Mi sento in imbarazzo, sono gesti che mi toccano – dice il Manetti - Solo una donna con una certa classe può organizzare queste cose”. Ci vuole classe per appiccicare tre stelle e riempire una scatola di caramelle?! Semmai occorre amor proprio per non commettere simili “atti impuri”. Sta di fatto che al rientro sul ring, un alterco tra Gemma e Tina si trasforma in un muso a musone. Maria, nel timore di un contatto fisico, scatta dallo scalino nemmeno fosse un pupazzo a molla che esce dalla scatola. Riportata la quiete, la De Filippi va al nocciolo della questione: “Gemma, che aspettative hai?” e quella: “Ora nessuno, in futuro chissà. Gemma è morta perché da oggi Gems è qua!”. Probabilmente spera di riconquistarlo per sfinimento. A questo punto è Marco (due volte ex di Gemma) a piallare l’entusiasmo della torinese: “Scusa Gemma, ma per arrivare dove vuoi arrivare, devi lasciare tutti questi morti per strada? Hai provato chimica con tutti, quest’anno ti daranno il premio Nobel per la chimica!”. Risatina sincopata di Gemma che sibila: “Marco se dovessi dire cosa dicevi sulle copertine di Giorgio…” e quello: “Eh no, dovresti avere il pudore di tacere perché se raccontassi io le cose inenarrabili che dicevi sulle persone che stanno qui. E’ meglio che taci! Sei una ciarlatana sentimentale e una disonesta intellettuale”. Volano piatti, bicchieri e servizio degli avi. Ci si mette anche un altro signore a farla ragionare sul suo amore a senso unico in un vicolo cieco, ma Gemma trova sempre un’altra liana cui aggrapparsi per continuare a stringere tra le mani ossute la sediolina rossa. Che non è il trono, ma fa molto trono. Come ogni diva che si rispetti, Giorgio Manetti, fastidiosamente noto come “il gabbiano”, fa la sua apparizione a metà puntata. Riconosce che la storia del camerino gli è garbata, ma il motivo è il seguente: “In vita mia sono in debito con la sorte. Ho avuto tante manifestazioni simili, persone che mi hanno riconosciuto quanto fossi una brava persona nonostante una diffidenza iniziale”. In poche parole, fosse stata Gemma, la Canalis o Paperino che passava con la pipa in bocca, non faceva differenza. L’importante è che sia stato riconosciuto il suo valore. Fa venire voglia di strigliarlo forte come si fa con la teglia delle lasagne mezze bruciate. Tutti contro Gemma Si scopre che l’Italia è piena di donne ancora bramose di conoscere il cavaliere fiorentino. La giovin signora si presenta: “Ti chiamo dentosan per il sorriso luminoso, finalmente ho un "uomo" davanti, sei molto elegante e di gran garbo”, “Quanti anni hai? Hai figli e sono indipendenti?” sono le prime domande di Giorgio, elegante appunto al pari delle cene di Arcore. Alla vista del filmato Gemma rimane marmorizzata in un sorriso da foto tessera. La parola passa a una tal Bruna che non ci pensa due volte a impartire lezioni di vita a Giorgio: “E’ squallido che tu illuda Gemma in questo modo, cosa fai il buon samaritano? Non devi baciarla, lei piange e tu ridi, a te non pare vero che lei ti corra dietro. Così Gemma non andrai mai da nessuna parte. E tu, Giorgio stai frequentando un’altra donna? Allora devi dirle non ci incontriamo se vieni a Firenze”. Quando è punto sul vivo, cioè se stesso, il Manetti scatta di brutto: “Squallido sarebbe stato se me ne fossi approfittato. Sono stato un anno e mezzo a subire gli insulti e le offese da questa persona (Gems, ndr) e voi dove eravate? Da Bonolis?” Maria tira le briglia dei cavalli in corsa: “Bruna, ti faccio ascoltare un audio che ti chiarirà la situazione. Quando l’ho ascoltato ho capito tutto. Gemma è molto, molto innamorata di lui, mentre aveva l’imbarazzo di uno che non sa muoversi in quella circostanza. Non c’è niente di peccaminoso però si capisce”. In attesa dell’ennesima guardata dal buco della serratura, prende la parola Luciano: “Gemma sei sorda e cieca. A lui di te non importa niente. Sei patetica e non rispetti gli uomini che frequenti. Ti comporti come se avessi 2 anni, non hai dignità di donna, non uscirei con te nemmeno se mi pagassero”. Ancora una volta, Giorgio sottolinea in modo composto: “Gemma è un capitolo chiuso. Se lei è ancora innamorata di me, devo sentirmi in colpa io? Roba da pazzi. Cara Gemma, io non sono bloccato, se non ritorno da te è perché ho scelto un’altra strada. Io non ce l’ho con te. Se passi da Firenze ci prendiamo un caffè insieme. I tuoi gesti mi hanno portato indietro e mi hanno toccato, ma è finita”. La Galgani risponde: “Ho capito” con la stessa espressione di quando la mamma ti dice di riordinare la cameretta e te fai un giro, ne fai due e al terzo torni davanti alla Nintendo Switch. E’ giunto il momento, la De Filippi freme e manda in onda l’RVM dove si sente la dama di Torino supplicare la divinità pagana degli abissi marini: “Solo per Natale, un bacio” e Giorgio impanicato: “Per Natale te lo do, solo per Natale”. Scatta il bacio ma il peggio deve ancora venire. Sempre sulle note di “Grande Amore”, Gemma si sdilinquisce, prova a ribaciarlo, lo accarezza e continua a elemosinare. La puntata si chiude con questa frase della Galgani: “Adesso posso morire in pace”. E il tappeto di camera mia si è alzato e se n’è andato.