Black Thursday
X Factor, fuori Bellanza. In semifinale Maneskin, Ros, Lorenzo Licitra, Nigiotti e Storm
La serata prometteva scintille e le scintille ci sono state. Sesta puntata nera per i concorrenti di X Factor, un vero e proprio “Black Thursday”, con doppia esibizione, doppia eliminazione e doppie emozioni. Le polemiche della settimana scorsa, con gli insulti di Fedez verso Manuel Agnelli, tornano sul palco e infiammano le esibizioni fra i concorrenti. Il pubblico, che già da qualche puntata aveva messo nel mirino Rita Bellanza, la butta fuori alla prima occasione, mentre alla seconda eliminazione, quella di Andrea Radice, ci pensano i giudici. Sul tavolo regna però una calma apparente. La quiete prima della tempesta che ci aspetta nelle ultime due puntate. Ospite d’apertura della serata Noel Gallagher fondatore degli Oasis, che per questa sera mette da parte le sue frequenti dichiarazioni al veleno verso il fratello ed ex compagno di band Liam cantando “Don't Look Back In Anger”, uno dei classici degli Oasis. Un’esibizione che i concorrenti, per loro fortuna, non dovranno sfidare. Ma la strada è comunque difficile e inizia con la prima manche. A inaugurarla ci pensano i Ros, con un violento urlo rock, “Killing In The Name” dei Rage Against The Machine. Finalmente il gruppo di Agnelli si sveglia, giusto in tempo per la fase finale. Segue Enrico Nigiotti, che ha impressionato il pubblico con l’inedito “L’amore È”. A lui Mara Maionchi assegna “Mi Fido di Te” di Jovanotti, che Enrico interpreta in modo personale, riuscendo a metà. Riesce sempre in modo impeccabile Samuel Storm, l'ultimo alfiere rimasto per Fedez. Il cantante nigeriano porta "She's On My Mine" di JP Cooper e dimostra anche di aver conquistato un po' di confidenza con il palco. "Ti stai sciogliendo" commenta Agnelli. Molta insicurezza invece per il quarto concorrente, Andrea Radice, il secondo dei tre di Mara Maionchi, che si cimenta con “Diamante” di Zucchero e De Gregori. Un brano difficile che diventa un’esibizione difficile. Difficile è una parola che non compare nel vocabolario dei Maneskin, ormai i super favoriti per la vittoria. Con loro Agnelli sperimenta e gli assegna “Flow” di Shawn James. Il gruppo sveste l’abito di rock “coatto” e punta sulla ballata acustica blues, con tanto di scenografia a tema del solito Luca Tommasini. Poco da fare, sono forti anche così. Dopo di loro è il turno di Rita Bellanza e sui social si affilano le armi. Levante gli assegna “In Questo Misero Show” di Renato Zero, un brano che è anche un messaggio a giuria e pubblico, ma lo sforzo non basta. Chiude la manche l’ultimo dei tre concorrenti di Mara Maionchi, Lorenzo Licitra, che mira in alto. E più in alto di Freddy Mercury e “Who Wants To Live Forever” è difficile andare, in termini musicali e vocali. Ma Lorenzo è impeccabile anche quando vola a grandi altezze. Il primo verdetto della serata è crudele quanto scontato. È tutto nelle mani del pubblico e il pubblico ha le idee chiarissime: Rita Bellanza deve tornare a casa. Con Levante fuori dai giochi, inizia la seconda manche, con i brani scelti dai concorrenti. Si riparte con Enrico Nigiotti, la sua scelta è “Vento d’Estate” scritta da Max Gazzè e Niccolo Fabì nel lontano 1996. Il brano è invecchiato benissimo e Nigiotti ci mette del suo. Non molto preciso, ma efficace, meglio della prima manche. Torna sul palco anche Samuel Storm, con il suo brano preferito, “Say Something” di Christina Aguilera. Una versione ancora più intima dell’originale, chitarra e voce, e ancora più triste dell’originale. Ma il risultato è perfetto; la voce di Samuel scalda come poche. Una Maionchi dall’inglese incerto introduce Lorenzo Licitra, il terzo a tornare sotto i riflettori, con “Million Reason” di Lady Gaga. Un’altra esibizione altissima, in tutti i sensi, che mostra tutta la personalità dell’ormai ex tenore, che si smarca anche da quell’aura natalizia alla Michael Bublè che lo circondava. “Future Starts Now” dei Kills è invece il brano scelto dai Ros per questa seconda manche. Si conferma la grande crescita, musicale e vocale, ma sembra ancora mancare qualcosa, e ora che la più debole, Rita, è stata eliminata, ci sono loro sul baratro. Il quinto concorrente a tornare sul palco è Andrea Radice, con “Transformer” di Gnarls Barkley. Il pizzaiolo napoletano si riprende dalla delusione della prima manche e anche da quelle delle puntate precedenti, ma per il pubblico non basta. Chiudono la seconda manche i Maneskin, che ormai sembrano fuori dalla competizione, già proiettati verso la finale. Possono quindi permettersi di rischiare, con “Kiss This” dei The Strust, un’esibizione estrema, soprattutto per Damiano, il frontman della band, che canta seminudo in stile Rocky Horror Picture Show intorno a un palo da lap dance. Il pubblico dell’Arena di X Factor si scalda e Twitter impazzisce. Forse hanno già vinto. Torna sul palco anche Noel Gallagher, stavolta con un suo brano, “Holy Mountain”, giusto per stemperare la tensione con un po’ di glam rock. Piccola nota stonata: il playback poco credibile, anche se a un ex Oasis si permette questo e altro. Ma è solo una piccola pausa per tirare il fiato prima del verdetto del pubblico: allo scontro finale vanno Andrea Radice e i Ros. I primi a giocarsela sono il gruppo di Manuel Agnelli, che portano come cavallo da battaglia “L’unica Cosa” dei Marta sui Tubi. Quello di Andrea invece è “Recovery” di James Arthur, con cui l’artista di Mara si gioca tutte le sue carte. La palla ora passa ai giudici. Dopo le disastrose votazioni della scorsa puntata, tutto fila liscio come l’olio: Agnelli e Maionchi salvano i rispettivi concorrenti, ma per Levante e Fedez è Andrea Radice che deve lasciare il programma. Fedez mette quindi da parte le ambizioni di vendetta e dimostra di non provare rancore verso Agnelli. Almeno per ora, perché i giochi stanno per diventare davvero duri.