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Con la D'Avena J-Ax rappa su Pollon e la Berté graffia Occhi di gatto

Esce "Duets - Tutti cantano Cristina" con Emma, Elio, Noemi e tanti altri

Davide Di Santo
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C'è J-Ax che rappa sulla sigla di Pollon, Loredana Berté che graffia in "Occhi di gatto", Elio che viaggia nel corpo umano intonando "Siamo fatti così". Non ha faticato molto Cristina D'Avena a convincere un nutrito gruppo di colleghi a interpretare insieme a lei le sigle più amati degli anni d'oro dei cartoni animati. Sedici duetti che la reginetta dei bambini di tutte le età ha raccolto in un album, Duets - Tutti cantano Cristina (Warner), che esce venerdì 10 novembre. Oltre ai nomi succitati a misurarsi con le sigle cult - riarrangiate con gusto pop contemporaneo - come Kiss Me Licia e Che campioni Holly e Benji anche Emma, Arisa, Michele Bravi, Chiara, Giusy Ferreri, Noemi, Ermal Meta e tanti altri. "Non chiamatele solo sigle. Queste sono canzoni che toccano le corde del cuore. La musica in fondo è questo - racconta Cristina D'Avena - Questo album rappresenta per me un traguardo: far cantare le mie canzoni ai colleghi e farli entrare così in un mondo fantastico tra Puffi e maghi". D'Avena, vuole provare ad abbattere il muro tra le canzoni per ragazzi e la musica "seria"? "Certo. Anche perché queste canzoni nel tempo hanno assunto una grande importanza. E sono brani veri, scritti ed eseguiti da musicisti di spessore. Inoltre cantandoli abbiamo la possibilità di rimanere un po' bambini. Ha un valore terapeutico. E' un attimo di magia nella vita di tutti i giorni". Per questi duetti ha scelto anche artisti molto distanti dal suo mondo musicale. Com'è stato, ad esempio, cantare con la Berté? "Loredana è adorabile. Abbiamo cantato Occhi di gatto ed è venuta fuori una versione molto rock. Non credevo neanche che accettasse l'invito e invece lo ha accolto immediatamente. Non vedeva l'ora di registrare l'urlo finale della canzone. Mi è dispiaciuto, invece, non essere riuscita a coinvolgere Jovanotti. Ci siamo conosciuti tanti anni fa ma poi non ci siamo più visti". Come sono andate le registrazioni?  "In studio abbiamo vissuto momenti bellissimi. Giusy Ferreri (Nanà Supergirl) mi diceva: "Mia figlia ancora non è nata e già conosce le tue canzoni". Con Michele Bravi (I Puffi sanno)c'è stata una scena buffissima. Quando l'ho chiamato mi ha sbattuto il telefono in faccia: credeva fosse uno scherzo. Poi ha capito che era tutto vero e si è sciolto in mille scuse! Noemi mi ha confidato che da piccola si vestiva da Lady Oscar, mantre Chiara da bambina aveva due miti: io e Sailor Moon. Era emozionatissima". Questo album rappresenta un po' una rivincita per lei come artista? "Diciamo che ho voluto dimostrare che la mia musica va oltre i generi, senza barriere generazionali". Ma un disco con musiche non realizzate per i bambini Cristina D'Avena lo vuole fare? "Ci ho pensato più volte. Mi piacerebbe fare un album di inediti, ma anche di cover con i brani degli artisti che amo, a partire da quelli che hanno duettato con me. E poi Jovanotti, Tiziano Ferro, Lucio Dalla, Zucchero...". Nello show business si parla solo di Weinstein, molestie e avances indesiderate. Non sarà successo anche a lei? "Fortunatamente no. Sono molto discreta e ogni passo della mia carriera è sempre stato molto controllato dalle persone che mi stavano vicino. Se c'era qualche situazione che non mi piaceva uscivo prima. Poi c'è quest'aurea di fiaba proveniente dal mondo dei cartoni che forse mi ha protetta".

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