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A Roma le opere di Duilio Cambellotti

Autoritratto di Duilio Cambellotti

L'artista concepì la sua produzione come educazione al bello

Carlo Antini
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Dalla rappresentazione de “La Nave” di Gabriele d'Annunzio, alla realizzazione di manifesti come quello per l'Esposizione Internazionale di Roma del 1911, passando per l'illustrazione figurata in tessuto colorato - ricca come un piccolo arazzo – dell'edizione di lusso delle “Favole” di Trilussa: le opere di Duilio Cambellotti, poliedrico artista italiano di arti grafiche e visive (1876-1960), sono in esposizione per la prima volta nello spazio espositivo W. Apolloni in Via Margutta 53 B, nella mostra “Io sono Cambellotti”. Artista di schietta romanità, cesellatore, scultore e illustratore di libri, Cambellotti concepì la sua arte come opera di divulgazione popolare e di educazione al bello per le masse, ma riuscì anche a imporre l'elegante idealizzazione di oggetti rustici – come i mobili e le maioliche – al pubblico borghese, favorendo la consapevolezza della bellezza propria degli strumenti del lavoro contadino. Socialista umanitario, moderato e pacifista, resuscitò in senso popolare e repubblicano la simbologia romana del fascio, dell'aquila e della lupa molto prima dell'avvento del fascismo, che quando arrivò al potere se ne impadronì trovando in Cambellotti un repertorio simbolico già “pronto”. Illustratore di propaganda nella Prima Guerra Mondiale, creatore di singolari monumenti ai caduti nel primo dopoguerra, fu anche coinvolto nell'opera delle nuove città di fondazione della Bonifica Pontina. Numerose anche le opere di Cambellotti disseminate a Roma; una tra tutte la Lupa Capitolina in bronzo, esposta all'Anagrafe e fusa dall'artista. Il catalogo della mostra “Io sono Cambellotti” è stato curato da Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, ed è stato arricchito dalla presentazione firmata dallo scrittore, vincitore del premio Strega nel 2010, Antonio Pennacchi.

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