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Amii Stewart in concerto con Gerardo di Lella. E l'Auditorium diventa discoteca

Amii Stewart e il maestro Gerardo di Lella (foto Sirolesi)

Gabriella Sassone
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La disco music? È viva e vegeta e continua a far ballare persone di ogni età, come se il tempo non fosse mai passato. Si era capito già quest'estate quando al Centrale del Tennis il maestro partenopeo Gerardo di Lella con la sua Pop O'rchestra di 22 elementi aveva diretto il mito Gloria Gaynor, in una notte scatenata da incorniciare. La conferma si è avuta l'altra sera quando all'Auditorium della Conciliazione, a due passi dal Vaticano, Di Lella ha bissato quel successo dirigendo stavolta un'esplosiva Amii Stewart nel concerto “Dance Era - Anni 70”, col meglio delle hit dell'epoca. Parterre de roi, tra politici, potentoni, dame salottiere e attrici; Auditorium trasformato in una grande discoteca dove tutti, 1.800 anime, sala sold out, ballavano scatenate sulle sedie e in piedi. Un progetto unico per l'Italia, presentato in estate al Festival “La Versiliana” e all'Arena Sferisterio di Macerata. Con 9 fiati, 6 cantanti e doppia ritmica, Di Lella ha riproposto l'atmosfera originale dei brani più celebri ed emozionanti di quegli anni, una scaletta “scatenante: "Le Freak" degli Chic, "Cuba" dei Gibson Brothers, "Can't Take My Eyes Off Of You" di Gloria Gaynor, "The Best Disco in Town" dei Ritchie Family "YMCA" dei Village People, "Mamma Mia" e "Waterloo" degli Abba. Amii Stewart, 62 anni, voce da angelo e fisico da adolescente, ha dato il meglio si sé sul palco, ballando e cantando per due ore senza sosta, regalando anche un emozionante medley-omaggio all'indimenticabile Donna Summer, "The Queen of Disco", a cinque anni dalla sua scomparsa. Il concerto non è arrivato a caso: nel 2017 infatti si celebrano i 40 anni dall'uscita del cult-movie “La febbre del sabato sera” e dall'inaugurazione del leggendario “Studio 54” di New York. Amii Stewart, che nel '79 con la sua hit “Knock on wood” scalò le classifiche di tutto il mondo, si è presentata sul palco in minigonna, sandali tacco 12 e giacchetta di paillettes tricolore. Poi, al bis, eccola apparire in reggiseno nero a vista e giacca nera tutte rouches. Pippo Baudo, tra i primi ad arrivare all'Auditorium insieme all'amico scenografo Gaetano Castelli, è corso in camerino a salutare Di Lella e complimentarsi con lui ancor prima di assistere al concerto. L'attrice Jinny Steffan ha girato video in continuo che ha postato in tempo reale sui suoi social. Nella prime file, ecco la sempre splendida Giovanna Ralli, il regista Paolo Genovese, la showgirl Sabina Stilo, Amedeo Goria, la rossa Metis Di Meo, la principessa Conny Caracciolo col truccatore delle dive Antonio Quattromani. E poi i fedelissimi di Di Lella, dei veri e propri seguaci dei suoi concerti: Maddalena Letta con Marisa Stirpe e Cristina Poratore Vertunni, Nicola Pietrangeli, Mario e Susanna Pescante, Franco Chimenti, Aurelio Regina, Roberto Spingardi, l'avvocato Ottorino Giugni, Peppino Pecoraro, Fulvio Rocco, la giornalista Maria Giovanna Maglie col compagno Carlo. E ancora, ecco Felice Pulici, l'on. Monica Montella, il senatore Francesco Giro, Iole Cisnetto, Marcello De Vito dei 5 Stelle, Giovanna Marchese Bellarato, Eduardo Tasca e tanti altri. 35 i brani presentati per ripercorrere in note la storia di uno dei periodi più floridi e peculiari della musica degli ultimi 50 anni. In meno di un decennio infatti, collocato nel cuore degli anni ‘70, si è assistito alla nascita, allo sviluppo e alla definizione di un magico linguaggio musicale che resiste ancora oggi e che viene universalmente identificato come la “Dance Era”.

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