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I gay disertano il film sull'attivismo LGBT. "Vi meritate Adinolfi", bufera sul distributore

Davide Di Santo
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Il film sui pionieri dell'attivismo Lgbt fa flop in Italia e la colpa è di Mario Adinolfi. Questo è il contenuto di un post sui social network di Teodora Film, l'azienda che ha curato la distribuzione di "120 battiti al minuto", uscito lo scorso weekend in Italia premiato a Cannes, tanto che molti lo vedono come possibile vincitore di un Oscar. Premesse ottime per un successo al botteghino. Peccato che il film di Robin Campillo sui primi attivisti parigini per i diritti dei gay e contro l'Aids ha incassato solo 66.998 euro in quattro giorni di programmazione (10.299 spettatori paganti, 1.675 euro a sala in media). Fiasco in Italia per #120BattitiAlMinuto che nel mondo riempie le sale: e anche la comunità LGBT diserta il film. Ve lo meritate Adinolfi pic.twitter.com/7bbQsXTpuF— Teodora Film (@teodora_film) 10 ottobre 2017 Il distributore ha così sfogato il suo disappunto su Twitter e Facebook: "Fiasco in Italia per #120BattitiAlMinuto che nel mondo riempie le sale: e anche la comunità LGBT diserta il film. Ve lo meritate Adinolfi". Molti utenti non hanno gradito l'uscita, non tanto perché sostenitori del blogger e politico pro-famiglia, quanto per l'insensato parallelismo: "Ma lo avreste mai scritto 've lo meritate Hitler' per un film sulla Shoah? L'amarezza non giustifica un insulto", commenta un utente In seguito sono arrivati post e tweet dello stesso tenore da parte del distributore, senza però tirare in ballo altri che "la comunità LGTB" che in Italia "diserta il film".

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