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Povia canta l'Immigrazia e "chiama" Salvini: italiano, ti fregano il salario

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Davide Di Santo
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Chitarra, tuba alla Rino Gaetano, torso nudo e un vistoso rosario al collo. Povia con un video su Facebook ha lanciato il suo ultimo brano come di consueto dettato alla stretta attualità. E come di ocnsueto ha attirato un vespaio di polemiche. La canzone di chiama "Immigrazia" e il senso lo spiega lo stesso cantante: "Diffondi sul profilo degli 'antirazzisti, dei democratici e dei gombagni'. La sostituzione degli italiani è in atto. Usano immigrati a basso prezzo. Noi italiani scompariremo, storia già vista. Matteo Salvini, sto pezzo ti piacerà", scrive su Facebook.   Così dopo il tema dell'omosessualità (Luca era Gay) e l'eutanasia ("La verità", su Eluana Englaro) il cantautore de "Il piccione" e "I bambini fanno oh" parla di immigrazione. Ecco alcune parti del testo: "Mentre fissi il lampadario, ti fregano il salario. Ma non è mica colpa loro, c'è un disegno molto chiaro, il potere veterano con la scusa del razzismo vuole fare fuori l'italiano". "L'immigrazione è una follia voluta da chi vuole che tu vada via". "Ma se dici queste cose sei soltanto un incivile e sei poco tollerante". "L'italiano è cotto bene sembra proprio un maccherone. Nel frattempo l'immigrato, mentre tu stai sulla sedia, piano piano lui si insedia". "Lui si prende il nostro posto e ci cambia pure il Padreterno".  Seguono informazioni per acquistare l'album Nuovo Contrordine Mondiale rigorosamente autoprodotto mentre l'artista si rende disponibile a eventi di presentazione "a rimborso spese".

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