Addio a Paolo Villaggio, i figli: ora è di nuovo libero
Un saluto al papà di Ugo Fantozzi lo hanno dedicato praticamente tutti. Il mondo della politica, (comprese figure come il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Gentiloni), tantissimi colleghi di lavoro e migliaia di persone comuni sui social. Un affetto davvero senza età e senza confini per Paolo Villaggio, che hanno avvertito anche i due figli, Elisabetta e Pierfrancesco. Questa mattina dopo l'alba, quando è spirato il comico genovese, loro sono corsi alla clinica Paideia. "Ora è libero di nuovo perché nell'ultimo periodo non stava bene, ora è libero di vagare con la sua mente. Dov'è volato non lo sappiamo. Gli avrebbe fatto piacere essere attivo e lavorare, far parte di quel mondo che gli aveva dato tanto", dice davanti ai tantissimi cronisti la figlia. La causa della morte è stata spiegata direttamente da loro: "Lui aveva un diabete che si è curato male. Lo sapeva e non ha fatto niente per impedirlo. Aveva una forte emozione". Villaggio, interprete anche dell'indimenticabile ragionier Giandomenico Fracchia, solo negli ultimi tempi aveva creato un vero rapporto con i figli, come confermato dallo stesso Pierfrancesco: "Con lui non è stato facile perché mio padre è stato assente come molti padri che fanno questo mestiere. Non era una persona semplice in assoluto". Per l'attore genovese è prevista una camera ardente mercoledì in Campidoglio, seguita da un saluto laico ("Papà diceva scherzando che il funerale in Chiesa lo avrebbe voluto solo a San Pietro") alla Casa del Cinema. In clinica si fa vedere Ricky Tognazzi, fa capolino anche la conduttrice Paola Saluzzi ("Ho perso un amico, ci ha curato a suon di risate", confessa la conduttrice tv), ma l'atmosfera è serena. Nella stanza dove è mancato Villaggio, spiegano dalla Paideia, tutto è silenzioso, con la grande compostezza della moglie Maura. Particolarmente scosso si mostra Francesco Rutelli, presidente di Anica: "Non era solo un talento comico, era un pensatore anticonformista, ha lasciato e lascerà tracce nella società Italiana. Ma Paolo Villaggio non finisce qui, non solo perché la Corazzata Potemkin continuerà a girare nei cinema di tutto il mondo e a ricordare che è una cagata pazzesca". Di sicuro mercoledì ci sarà anche lui per l'ultimissimo saluto all'attore, ricordato anche dal compagno di mitici cult come "I pompieri" Lino Banfi: "Caro Paolo, l'avventura comincia ad essere dura anche per me. Insieme abbiamo fatto ridere tutta l'Italia. Ora tu prepara il set per far ridere anche quelli lassù, poi ci vediamo, ma senza fretta".