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Lutto nel mondo della cultura è morto a Roma Stefano Rodotà

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Katia Perrini
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È arrivato a sfiorare il colle più alto di Roma, spaccando la sinistra. Stefano Rodotà ha speso una vita tra il mondo accademico e la politica, creando longeve scuole di pensiero ma anche corpose polemiche. È morto oggi, all'età di 84 anni, e celebrando la sua vita non si poteva non partire dall'ultimo tratto, quello del 2013, quando il Movimento 5 Stelle scelse proprio il professore come proprio candidato al Quirinale per la successione di Giorgio Napolitano. Erano i primi, concitatissimi giorni dell'inizio di questa legislatura. Il sistema italiano era stato spaccato in tre metà perfette dal voto delle elezioni politiche e l'ex presidente della Repubblica era alla fine del suo settennato: il Pd di Bersani si impantanò su Franco Marini prima e Giuliano Amato poi, Berlusconi non gradiva figure alla Romano Prodi e il Movimento 5 Stelle lanciò per la prima volta la sua piattaforma web per la scelta di candidato alla carica istituzionale più alta. Rodotà, in realtà, si classificò terzo nelle preferenze degli iscritti, ma la rinuncia della giornalista Milena Gabanelli e di Gino Strada gli aprirono le porte della contesa. In quelle giornate tra marzo e aprile piazza Montecitorio fu presa d'assalto da militanti e cittadini comuni che inneggiavano il suo nome, ma alla fine Napolitano rimase al Colle e tra Rodotà e Grillo volarono anche parole grosse.  Calabrese, nato a Cosenza nel 1933, una vita spesa tra il Partito Radicale, il Pci e il Pds, entrò in Parlamento nel 1979 e fu confermato deputato nel 1983, nel 1987 e nel 1992. Nel suo curriculum politico ci sono anche incarichi importanti, come quello di vice presidente della Camera dei deputati, ottenuto nel 1992. Al termine di quella legislatura, però, decise di non ricandidarsi più. Nel 1997 fu scelto come primo Garante per la protezione dei dati personali, ruolo che ricoprì fino al 2005 e dal 1998 al 2002 ha anche guidato il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell'Ue. In Europa è stato anche membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa dal 1983 al 1994. La sua altra grande passione è stato l'insegnamento, infatti fu ordinario di diritto civile a Roma, Genova e Macerata, lasciando una corposa mole di pubblicazioni che sono ancora oggi testi importanti per giovani studenti. A sinistra da oggi c'è un vuoto in più.

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