Eurovision song contest: vince il Portogallo, Gabbani è solo sesto
Amarezza: è la parola che descrive l'Eurovision Song Contest di quest'anno per l'Italia. Francesco Gabbani non ce l'ha fatta: la sua Occidentali's karma si è fermata al sesto posto. La sconfitta fa ancora più male, dopo la vittoria annunciata. A trionfare è stato il Portogallo, con uno dei concorrenti che già alla vigilia era fra i favoriti: Salvador Sobral con Amar Pelos Dois, una ballata dolce dal sapore un po' brasiliano, un po' francese. Al di là del brano, a commuovere il pubblico è stata anche la storia del cantante che soffre di problemi di cuore, tanto che non ha potuto prendere parte a tutte le prove dell'Eurovision e in alcuni casi ha mandato la sorella al posto suo. E, dopo la vittoria, ha duettato con lei sul palco. Anche se Namaste, alé negli ultimi giorni a Kiev, in Ucraina, dove si è svolto il festival, era diventato un tormentone, tanto che durante l'esibizione di Gabbani tutto il pubblico dell'arena cantava e ballava, questo non è bastato. Il trionfo di Gabbani sembrava cosa fatta: poteva riuscire nell'impresa sfiorata da Il volo due anni fa, o così sostenevano i bookmakers. Invece no, il ritornello tormentone, il balletto e lo scimmione non sono bastati all'Italia. Ancora una volta l'impresa di portare l'Eurovision nello Stivale non è riuscita. L'anno prossimo si terrà molto probabilmente a Lisbona. Oltre al Portogallo, hanno superato l'Italia la Bulgaria e la Moldavia (sul podio), e poi il Belgio e la Svezia. Gabbani è stato penalizzato non tanto dal televoto, quanto da quello delle giurie: solo Albania e Malta gli hanno infatti regalato i 12 punti. Delusione a parte, come ogni anno la finale dell'Eurovision ha portato rappresentati di ventisei Paesi sul palcoscenico tra ballate romantiche, brani dance e curiosità (una fra tutte lo yodel-rap della Romania). Al di là della classifica, bisognerà vedere quali brani nelle prossime settimane varcheranno i confini nazionali e verranno suonati negli altri Stati. Se Francesco Gabbani ce l'ha già fatta e dopo il Festival di Sanremo la sua canzone è in radio nei Paesi europei e il video conta migliaia di visualizzazioni su YouTube, ci sono altri pezzi che siamo destinati ad ascoltare a breve. Due su tutti, i più danzerecci della kermesse canora: I can't go on dello svedese Robin Bengtsson e Hey mamma dei moldavi Sunstroke Project. Da segnalare anche quella che probabilmente era la voce più bella in gara: il suono basso e corposo del canto della belga Blanche con City Lights che mescola pop e elettronica con influenze tipiche della musica del nord ha regalato la performance e il brano più convincente della competizione.