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Starsky e Hutch, 42 anni dopo

Soul è sulla sedia a rotelle, Glaser lo spinge. L'amicizia (e gli acciacchi) dopo la rivalità in tv

Angela Di Pietro
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Mica invecchiamo solo noi: anche la luce delle stelle si spegne, dopo l'età degli applausi. Così Paul Michael Glaser e David Soul, gli « Starsky e Hutch» televisivi, mostrano gli acciacchi dell'età. Invitati entrambi al «Comin con» di Liverpool, sono stati fotografati in versione «terza età». David Soul (il biondino Kenneth Hutchinson) seduto su una sedia a rotelle, viene aiutato a spostarsi dall'amico Paul Michael Glaser (più conosciuto come l'irriverente riccioluto David Starsky), la faccia scavata da qualche ruga, il fascino che sfida l'anagrafe. Tutti e due hanno 73 anni, una congrua collezione di drammi alle spalle, la notorietà dilagante coincisa con la serie televisiva più amata degli anni settanta, « Starsky e Hutch», prodotta da Aaron Spelling, il più grande benefattore degli adolescenti dell'epoca (erano suoi Love Boat, Charlie's Angels e Fantasilandia). Le foto hanno fatto il giro del modo con titoli che sembrano estratti dagli aforismi sull'amicizia. Ai tempi del grande successo, il chiacchiericcio riferiva di una poco velata (chissà se vera) rivalità tra le due star. E che, dopo novantatré episodi, Paul Michael Glaser avesse deciso di chiudere l'esperienza, mentre David Soul sarebbe andato avanti da lì all'eternità. Verità o bugia? La serie televisiva, ambientata in una inesistente Bay City, raccontava le avventure investigative dei poliziotti Starsky ed Hutch, che viaggiavano su una Ford Gran Torino rossa meglio nota come «pomodoro a strisce». I personaggi interpretati sembravano evocare i parenti poveri (ma non meno fascinosi) di Roger Moore e Tony Curtis, già irresistibili interpreti di un'altra serie televisiva di grande successo, «Attenti a quei due» (The Persuaders) andata in onda fra il 1971 ed il 1972. In America l'ultimo episodio di «Starsky e Hutch» andò in onda il 15 maggio 1979; in Italia è stato riproposto a tutti gli orari possibili perché lo sceneggiato, come tutti i prodotti di Spelling, ha un potere di seduzione estraneo alle logiche temporali. Anche se Hutch porta i pantaloni a zampa d'elefante e le scene risultano vagamente sbiadite. David Soul, una vocazione canterina espressa fin da bambino, a Chicago e Paul Michael Glaser, talentuoso regista, non ebbero altettanto successo dopo aver smesso i panni dei due poliziotti al servizio di Harold Dobey. Soul ebbe problemi con l'alcol, dei quali parlò in pubblico. Paul Michael Glaser conobbe una doppia tragedia: sua moglie Elizabeth fu contagiata da sangue infetto durante il parto e morì di aids nel 1994. Nel 1998 la loro figlia maggiore ebbe identico destino. Tutti e due i miti della tv anni Settanta, inanellarono camei in altre produzioni televisive o cinematografiche, compresa la partecipazione speciale all'orribile film (anno 2004, regista Todd Phillips) che rivedeva in chiave ironica le avventure dei due investigatori: protagonisti due dimenticabili Owen Wilson e Ben Stiller. Soul e Glaser più che altro hanno continuato ad interpretare i loro personaggi, partecipando ai programmi televisivi nostalgici. Insieme sono apparsi in varie trasmissioni televisive, tra le quali «Tutti pazzi per la tele», condotto da Antonella Clerici, nel 2008 e «I migliori anni», condotto da Carlo Conti, nel 2013. L'amicizia, tra di loro, è nata presumibilmente anni dopo la chiusura del set televisivo: con l'età si diventa saggi e si perde l'istinto che porta alla competizione. In fondo sono due (bravi) attori che hanno diviso una grande avventura insieme.

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