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Procacci compra i diritti. La storia di Stefano Cucchi diventa una serie Tv

Katia Perrini
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La storia di Stefano Cucchi diventa un film. Domenico Procacci con la sua casa di produzione Fandango ha infatti acquisito i diritti per un adattamento cinematografico televisivo del libro di Carlo Bonini "Il corpo del reato" edito da Feltrinelli. Il libro racconta la vicenda vissuta da Stefano Cucchi e dalla sua famiglia, tracciandone tutto l'iter processuale, sino ai recenti e clamorosi sviluppi che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio di cinque carabinieri. «Stiamo lavorando ad un progetto di serie Tv - afferma Procacci - Il broadcaster non è ancora definito, ma è intanto iniziato il lavoro di scrittura che vede coinvolto lo stesso Bonini insieme a Daniele Vicari, Laura Paolucci ed Emanuele Scaringi, lo stesso gruppo di scrittura di "Diaz". A Daniele Vicari, con cui lavoriamo sin dal suo esordio verrà affidata la regia». La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi ha commentato favorevolmente la notizia: «Ho imparato che qualunque mezzo che possa consentire che si parli di questa vicenda, e di tutte le altre tramite questa, è importante. L'importante è che se ne parli, ho imparato sin da subito in questa vicenda l'importanza del ruolo dei mezzi di informazioni. Tutto ciò che fa in modo che se ne parli» serve, «perché ci sono famiglie che non sono nessuno, si trovano senza strumenti e rischiano di vedere le loro storie sotterrate. Se scende il silenzio siamo finiti. Se avessimo una giustizia davvero giusta funzionerebbe da sola, senza che le famiglie si debbano mettere in gioco in prima persona, ma purtroppo non sempre funziona così». Ilaria ha poi raccontato come sia cambiata la vicenda che ha riguardato il fratello e la verità che è poi emersa: «Ci sono voluti sette anni, il procuratore è cambiato, è arrivato Pignatone e anche quella è stata una svolta, serviva qualcuno che arrivasse e lottare insieme a noi. Sicuramente la procura di Roma ha fatto un lavoro enorme per inchiodare i responsabili. Oggi siamo di fronte a uno scenario inquietante con indagati che si raccontano più verità, raccontano da una parte la verità ufficiale e dall'altra quanto si sono divertiti a picchiare» Stefano.

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