LE PAGELLE DELLE COVER
Sanremo applaude Meta e il suo Modugno
CHIARA - “Diamante” L'orchestrazione di Mauro Pagani non ha nulla da invidiare alla versione originale. Anzi. Chiara è brava anche al cospetto di Zucchero Fornaciari e riesce a dare vitalità e vibrazioni tutte al femminile. VOTO 6.5 ERMAL META - “Amara terra mia” Un talento in erba non è acqua ed Ermal Meta ce ne dà conferma scegliendo un brano cantato da Sua Maestà Domenico Modugno. Per nulla facile da interpretare. A cavallo tra tradizione musicale abruzzese, teatro e canzone. Quella di qualità. Ne esce a testa alta con il meritato premio alla cover migliore. VOTO 7.5 LODOVICA COMELLO - “Le mille bolle blu” Un premio al coraggio di confrontarsi con Mina. La ragazza non ne esce con le ossa rotte e già questo non è roba da poco. Riscatta almeno in parte le indecisioni della prima uscita. VOTO 6 AL BANO - “Pregherò” La cover è un grande classico. Al Bano naviga sul sicuro. Il tenore pugliese ci regala una versione un po' telefonata. Voce grossa e un brano che perde la leggerezza che gli assicuravano Celentano e Ben E. King. VOTO 5 FIORELLA MANNOIA - “Sempre e per sempre” La serata delle cover sembra studiata apposta per lei che dell'interpretazione ha fatto un'arte alta e sublime. La melodia di De Gregori è raffinatissima e commovente e Fiorella gioca in casa facendo correre brividi non solo all'Ariston. Un'altra categoria. Voto 7.5 ALESSIO BERNABEI - “Un giorno credi” La grinta di Bennato non è facile da ereditare. Si sa. Bernabei vira il brano in una versione che punta sul pop. Ma, a dirla tutta, lascia un po' di amaro in bocca. VOTO 5.5 PAOLA TURCI - “Un'emozione da poco” Canzone scelta benissimo. Dopo la Oxa, Ivano Fossati potrebbe averla scritta anche per lei. A questo giro Paola continua a fare centro. E il secondo posto è più che meritato. Voto 6.5 GIGI D'ALESSIO - "L'immensità" La canzone è bellissima. D'Alessio la interpreta con impegno e serietà. Forse è la sua voce che non sembra tagliata per questo tipo di atmosfere. VOTO 6 FRANCESCO GABBANI - "Susanna" Se proprio bisogna fare una cover allora meglio darle qualcosa di personale. E rileggere l'originale in modo da non farlo rimpiangere. Gabbani ci riesce e sigla la sua doppietta personale. VOTO 6.5 MARCO MASINI - "Signor tenente" Un'altra cover che ha un senso. Parla di un tema attuale e lo fa con una coerenza che resta impressa. Uno dei pochi. Faletti sarebbe contento. VOTO 7 MICHELE ZARRILLO - "Se tu non torni" Canzone morbida e così melodica da essere perfetta per l'Ariston. Zarrillo si sente perfettamente a suo agio. Si sforza un po' negli acuti ma tiene fino alla fine. VOTO 6 ELODIE - "Quando finisce un amore" E' brava. Anche con le asperità di Cocciante. La sua versione al femminile è grintosa e convince. Elodie è riuscita ad aggiornarla svecchiando le delusioni d'amore. Spontanea. VOTO 7 SAMUEL - "Ho difeso il mio amore" La scelta non è sembrata molto indovinata. Si capisce che Samuel è affezionato al brano dei Moody Blues portato al successo in Italia dai Nomadi. Ma la sua versione è apparsa datata. VOTO 5.5 SERGIO SYLVESTRE - "La pelle nera" Allegro e motivato. Sylvestre sceglie il brano di Nino Ferrer e ne fa un'interessante versione a cavallo tra soul e hip hop. Perfino con una citazione al "Black or white" di Michael Jackson. L'Ariston tiene il tempo. VOTO 6.5 FABRIZIO MORO - "La leva calcistica della classe '68" Ancora De Gregori. Ancora Moro. Così lontani così vicini. La voce rauca di Fabrizio e le sua verità illuminano la perfezione compositiva di questo cortometraggio in sette note. Neorealismo in musica. VOTO 7 MICHELE BRAVI - "La stagione dell'amore" La solida struttura del Maestro Battiato aiuta anche Michele Bravi che riesce a non tradire la sua giovinezza. Una versione ariosa, ben pensata e ben eseguita. Che fa piacere. VOTO 6.5