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Dalla sifilide di Foscolo a Leonardo molestatore Tutti i gossip più infamanti

Angela Di Pietro
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Si sbaglia di grosso chi pensa che il pettegolezzo sia appannaggio dei moderni condominii. La chiacchiera da salone di bellezza ha origini remote e come tutte le dicerie che vengono attribuite a uomini e donne, buoni e cattivi, è come la colla. Dove s'attacca resta. Nei secoli dei secoli. Il sito web www.focus.it riporta i tredici pettegolezzi più insistenti e spesso infamanti che nel corso dei secoli sono stati indirizzati verso vip, artisti, politici, notabili, regine. Artisti molestatori di ragazzi, love story fasulle, sterminatori di gatti. Poveri potenti, finiti nella mani dei chiacchieroni. Verità o solo menzogne? Foscolo e la sifilide Ugo Foscolo, che s'impara a scuola: l'autore dei «Sepolcri», il rosso cantore dei primi palpiti del romanticismo, aveva una relazione con la contessa milanese Antonietta Fargnese, ben maritata. A lei avrebbe dedicato «Ode all'amica risanata», a guarigione avvenuta dopo aver contatto una malattia venerea. Da lui, forse. Alla fine della relazione, il poeta e l'amante si rinfacciarono, in modo non molto elegante, reciproche accuse di contagio infettivo. Michelangelo? Un assassino Una delle voci più cattive del mondo dell'arte riguarda Michelangelo Buonarroti. Fu accusato di aver accoltellato un ragazzo per realizzare una scultura di Cristo nella sua meraviglosa «Pietà» seguendo con precisione l'anatomia dei muscoli del cadavere. Pare che a mettere in giro la diceria furono altri artisti invidiosi del successo di Michelangelo. In realtà non si conoscono processi che lo riguardino ed accuse di assassinio. Va ricordato che lo studio dell'anatomia di corpi di persone decedute (non uccise, naturalmente, dagli scultori) era peraltro una pratica abbastanza comune tra gli artisti rinascimentali. Giulio Cesare quasi gay Cicerone chiamò l'imperatore romano Giulio Cesare, portatore sano di quattro mogli e schiere di amanti, «marito di tutte le mogli e moglie di tutti i mariti». Uno degli amanti preferiti sarebbe stato Nicomede IV Filopatore, re della Bitinia, morto nel 74 a. C.. Cesare lo aveva conosciuto in occasione di una richiesta di navi affinché i Romani potessero affrontare l'assedio di Mitilene. Fungo per avvelenare Claudio Un altro pettegolezzo che ha attraversato la storia d'Italia riguarda l'imperatore Claudio: sarebbe stato avvelenato coi funghi, di cui era ghiotto. Sarebbe stata Agrippina Minore, madre di Nerone e moglie dell'imperatore Claudio ad utilizzare la golosa passione del marito per i funghi organizzando per lui una cena con il suo cibo preferito, naturalmente avvelenato. Leonardo era un molestatore Il nome di leonardo Da Vinci sarebbe inserito nel fascicolo processuale di una inchiesta per sodomia che lo vde tra gli imputati, insieme ad altri allievi della bottega del Verrocchio, nel 1476. Vittima dell'abuso sarebbe stato un apprendista orafo 17enne, Jacopo Satarelli, che fece però una denuncia anonima che decadde dopo breve tempo, e costò all'artista e scienziato una breve incarcerazione. Le etrusche se la godevano, la vita Le donne etrusche sarebbero state facilissime prede per gli sciupafemmine dell'epoca. Si sarebbero presentate ai banchetti nude, pronte a concedersi alle voglie altrui. A diffondere il gossip fu lo storico greco Teopompo (IV sec. a.C.). Ludovico, Moro e fedifrago Si era appena sposato, ma ne fece di cotte e di crude. Si parla di Ludovico il Moro che nel 1491 si unì in matrimonio a Beatrice d'Este, 16 anni appena. Dal matrimonio nacquero due figli, ma pare che prima di consumare con la moglie, il duca di Milano si prese un po' di tempo. Il suo divertimento preferito fu costituito dalla bella Cecilia Gallerani, che Leonardo quasi sicuramente ritrasse nel suo dipinto La dama con l'ermellino. Il padre «occulto» di Casanova Giacomo Casanova, sciupafemmine, gran donnaiolo e conquistatore indefesso, il più celebre di Venezia (1725-1798) non sarebbe stato figlio dell'attore Gaetano Casanova, ma di Michele Grimani (1697-1775), che ebbe una relazione con Giovanna Farussi o Farusso (madre di Giacomo). Vittorio Emanuele II sostituito nella culla Sarebbe stato Massimo D'Azeglio a lanciare dubbi sulla paternità di Vittorio Emanuele II (1820-1878). Egli avrebbe messo in giro la voce che a pochi giorni dalla nascita del re, una nutrice fece distrattamente rovesciare una candela sulla culla, provocando un incendio che uccise il bambino e la donna stessa. La tragedia si sarebbe svolta a Palazzo Pitti. Per evitare l'inciampo, sarebbe stato adottato in tutta fretta il figlio di due macellai. Mozart ucciso dal collega geloso Constance Weber, ambiziosa vedova del compositore Mozart, mise in giro la voce che il marito fosse stato avvelenato da un altro compositore, Antonio Salieri, roso dall'invidia per il successo del rivale. Lo avrebbe ucciso avvelenandolo. La rivalità tra i due fu frutto di chiacchiere. Ma alla vedova di Mozart credette il poeta russo Aleksandr Sergeevi? Puškin che nel 1830 scrisse un breve dramma in versi in cui un Salieri invidioso uccide per avvelenamento il famoso rivale. Brahms uccideva i gatti Il pettegolezzo più cattivo della storia fu diffuso da Richard Wagner su Johannes Brahms (1833-1897), compositore e direttore d'orchestra suo contemporaneo. Wagner sostenne che il rivale traeva le sue sinfonie dai miagolii dei gatti che egli stesso con sadico gusto colpiva, per poi copiarne i rantolii. La love story fasulla della regina vergine Lui si chiamava Eric XIV (1533-1577), principe di Svezia con problemi di instabilità mentale, lei era Elisabetta I, regina d'Inghilterra (1533-1603), insensibile al fascino degli uomini. Si parla di una relazione nascosta e stramba, per via della pazzia di lui e della freddezza di lei. Un fondo di verità, ma solo un fondo, c'è: Eric avanzò trattative per una proposta di matrimonio alla sovrana, ma poi abbandonò il progetto.

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