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Da Bowie a Prince, il 2016 annus horribilis per la musica

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Silvia Sfregola
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Il 2016 è destinato probabilmente a passare alla storia, tra gli altri eventi funesti che lo hanno caratterizzato, anche come l'anno nero della musica. 12 lunghi mesi di lutti che hanno visto spegnersi almeno 4 stelle di primissimo piano: da David Bowie a Prince, da Leonard Cohen e, proprio nelle scorse ore, George Michael. L'anno si apre proprio con la scomparsa del “Duca bianco”: l'autore di “Space Oddity” si spegne a Manhattan il 10 gennaio dopo 18 mesi di lotta contro il cancro. Il 18 se ne va invece Glenn Frey, che si spegne a 67 anni anche lui a New York: chitarrista e fondatore degli Eagles è tra gli autori di successi immortali come Hotel California e Desperado. Pochi giorni e il 26 gennaio a soli 54 anni se ne va Black, al secolo Colin Vearncombe, cantante britannico passato alla storia della musica per “Wonderful Life”, pubblicato nel 1987.  Il 28 gennaio, stroncato da un attacco cardiaco, muore a 75 anni a San Francisco Paul Lorin Kantner, membro dei Jefferson Airplane e fondatore dei Jefferson Starship: con lui se ne va un pezzo dei grandi festival musicali americani degli anni '60, da Monterey a Woodstock (1969), a Altamont: lo stesso giorno per ironia del destino, muore anche la prima cantante degli Jefferson Airplane, Signe Toly Anderson.  Ma il 2016 non concede tregue sul fronte dei lutti musicali internazionali: il 3 febbraio muore a 74 anni a Los Angeles Maurice White, fondatore e leader degli “Earth, Wind & fire”. Il, giorno dopo scompare un altro cantante statunitense di buona fama internazionale: Joe Dowell se ne va a Bloomington a 76 anni. Il 10 marzo tocca poi ad uno dei mostri sacri del Progressive internazionale: a 72 anni scompare suicida a Santa Monica il tastierista ed autore britannico Keith Noel Emerson, autore - da pianista - di Honky tonk train blues. Il 21 aprile si spegne un'altra stella di primissimo piano: stroncato da una “overdose accidentale di un potente antidolorifico” (secondo quanto fu riportato nel referto dell'autopsia) muore alle porte di Minneapolis - la sua città Prince. Il cordoglio per la scomparsa dell'eclettico autore di “Purple rain” è mondiale così come il mistero che avvolge la sua morte ad appena 57 anni. Come nel destino dei grandissimi. Qualche mese e il 24 ottobre scompare a soli 57 anni il cantante dei “Dead or alive” Pete Burns, passato alla storia della musica pop per “You spin me around”. Il 7 novembre è la volta di un altro grandissimo. A seguito di una caduta nella sua casa di Los Angeles si spegne l'82enne autore, cantante, poeta e scrittore Leonard Cohen. Della sua morte viene data notizia solo il 10 novembre: nella sua lunghissima ed influente attività artistica spicca anche quell'”Hallelujah” che in questi giorni è tornata alla ribalta internazionale per la toccante interpretazione di una bambina nord-irlandese autistica. Il 7 dicembre il Progressive perde un altro dei suoi maggiori interpreti: a 69 anni scompare Gregory Stuart “Greg” Lake, bassista, chitarrista, cantante produttore discografico britannico. Nella sua lunga carriera spiccano la fondazione dei “King Crimson” e Emerson, Lake & Palmer”, tra le band più influenti negli anni '70. Il Natale 2016 è ferale. Il 24 si spegne Rick Parfitt, chitarrista degli “Status quo”, morto a Marbella a 68 anni. Il giorno della natività porta morte e dolore: alle prime luci del mattino nel Tupolev 154 della Difesa russa che si inabissa nel Mar Nero davanti alla costa di Sochi perdono la vita 64 componenti dell'apprezzatissimo Coro dell'Armata Rossa. Nella notte, poi la morte di George Michael. Lutti anche per la musica italiana. Il 1 gennaio si spegne al termine di una terribile malattia ad appena 39 anni il rapper del gruppo romano “Con veleno” Davide Berardi, conosciuto nell'ambiente come Primo Brown. L'11 novembre, viene trovato morto in casa un altro rapper romano, il 22enne Vittorio Los Andrei, noto come Cranio Randagio e passato in tv ad “X-Factor”. Pochi giorni fa, ad appena 35 anni, il 16 dicembre probabilmente per un aneurisma cerebrale a seguito di una polmonite era scomparsa Silvia Capasso, giovane cantante di Anzio, diventata famosa per essere stata una delle finaliste di “The Voice Italy”.

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