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«Auschwitz e il cioccolato» in un film ad acquerelli

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Produzione italiana negli Usa sulla vicenda di Ida Marcheria. Disegni di Gianni Carino e regia di Sebastiano Olla

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Gli acquerelli, la poesia di un desiderio e le sensazioni dell'immaginazione come salvagente nel mare dell'orrore. Si può raccontare Auschwitz facendo fiorire la poesia lì dove non c'era spazio per la pietà. E lo si può fare con le immagini animate, attraverso una tecnica finora non tentata, men che meno su questa tematica. E' l'idea del giovane regista Sebastiano Olla, che da Los Angeles ha lanciato il progetto «Auschwitz e il cioccolato», tratto dal libro di Roberto Olla che ha raccolto la vicenda umana di Ida Marcheria (1929-2011), sopravvissuta all'inferno di Auschwitz-Birkenau, dove coltivava un sogno che doveva tenerla aggrappata al filo della vita. Mentre le sue compagne di deportazione, con lo stomaco che gorgogliava per la fame, fantasticavano sull'essenziale che poteva garantire la sopravvivenza, Ida scansava i pensieri sulla pasta, la carne, i grassi,  per rifugiarsi nel sogno impossibile della cioccolata. La materializzava nella sua mente, le sembrava di afferrarne il gusto e il profumo. Sopravvissuta alla Shoah, ricostruirà su quelle macerie la sua sua esistenza, aprendo una cioccolateria a Roma, in via Santa Maria Goretti. In quel modo sublimerà il diritto a vivere con una vocazione che farà di quel locale uno dei più apprezzati. Questa storia drammatica e delicata rinasce in 2D con i disegni acquerellati di Gianni Carino in un film di 90' che Sebastiano Olla presenterà il 27 gennaio 2015 (A Bencast (Italy) and Digital Art Video (USA) production, Rosanna Castangia (Executive Producer) / Julia Camara-Calvo (Producer) / Gianni Carino (Story Artist) / Tanya Churtukova (Production Manager) / Marco Porrà (Composer) / Kim Wang (After Effects) / Tiffany-Ann Rose (Editor) / Sebastiano Olla (Director). Una data dal forte sapore simbolico, perché si celebrerà il 70° della liberazione di Auschwitz. Lì dove Ida Marcherio sognava la cioccolata, e quindi una normalità che le aberrazioni del nazismo le negava, tentando di cancellare persino il diritto a essere una persona e non un numero sul pigiama a righe. La sua storia può essere conosciuta anche su http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-9b79c397-b248-4c03-a297-68b4b666e0a5.html                e http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/rubriche/ContentItem-55a3a9ef-1592-4b9e-9397-346cc6b79837.html. Il libro è su http://amazon.it/Auschwitz-cioccolato-chocolate-Roberto-Olla/dp/1481975757.

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