Tv, l'allarme delle cosmetologhe: troppe bionde nei telegiornali

Belle, bionde e dicono tutte il tg. È scattato l’allarme in tv dove sono troppe le mezzebuste che affollano i telegiornali. Di telegiornaliste stile Marilyn Monroe ce ne sono davvero tante. Dato per vero che «gli spettatori amano le conduttrici donne perché sono brave e preparate, anche più degli uomini», assicura Rocco Ventre, fondatore del sito web www.telegiornaliste.com, la carica delle bionde nel dare notizie giornalistiche non rappresentano la donna media italiana, secondo le cosmetologhe rappresentata maggiormente da figure più mediterranee. Il fenomeno è tanto evidente da aver provocato un grido di allarme dagli esperti che fanno della cura della bellezza il loro lavoro quotidiano. Dati alla mano, secondo le cosmetologhe le cinque telegiornaliste più “guardate” dalle donne, che vorrebbero avere almeno la chioma in comune, sono rappresentate dall’anchorwoman Mediaset Alessandra Viero (31%), tallonata in seconda posizione da un volto Rai, Laura Chimenti del TG1 (27%), mentre sull’ultimo gradino del podio spetta a Simona Branchetti del TG5 (21%), seguita da Caterina Baldini di SKYTG24 (14%), e infine da Francesca Romanelli del TG4 (7%). Sulla loro professionalità non si discute. Come neppure sulla qualità del tg. Ma le esperte si dicono preoccupate che possa crescere l’insoddisfazione delle telespettatrici, mai contente del proprio colore e taglio di capelli. Per “farsi bionde”, occorrono in molti casi tinte e prodotti schiarenti, spesso contenenti sostanze troppo aggressive che possono irritare la cute e rovinare lo stato del cuoio capelluto. Milena Valentini, cosmetologa tra le più autorevoli a capo dell’azienda MV Cosmetiques e inventrice di una linea di cosmetici contro l’invecchiamento tecnologico, su un panel esaminato di 50 telegiornaliste ne ha contate dai capelli color “cenere” il 66%, contro un esiguo 18% di conduttrici more, un 14% castane e un restante 4% rosse. L’appello delle cosmetologhe è dunque indirizzato a limitare il “culto del biondo”, forse eccessivo, per questo viene invocata una sorta di “par condicio” nei tg, in modo da dare spazio anche alle more, alle castane e alle rosse in ugual misura. “Il biondo dei capelli dona un’espressione più fredda e non è adatto a tutti i tipi di fisionomie del viso”, commenta la cosmetologa Milena Valentini. Ma quello che preoccupa maggiormente gli esperti del settore, “è l’utilizzo senza controlli dei prodotti per decolorare i capelli che, a lungo andare, aggrediscono il capello facendogli perdere elasticità, resistenza e lucentezza. Inoltre i prodotti per decolorare e le tinture contengono molte sostanze chimiche, che vengono messe in discussione in quanto nocive per la salute dell'uomo. Tali sostanze possono penetrare tramite le vie respiratorie o le vie cutanee creando patologie come dermatiti, orticarie, onicopatie (fragilità e rottura delle unghie delle mani), asme, riniti, rischi cancerogeni, mutageni (possono provocare una mutazione genetica ereditaria) e teratogeni (possono provocare danni allo sviluppo del feto)”, conclude l’esperta.