Anna Kanakis: che noia la sfilata dei talk show
«Ora sono scrittrice e sceneggiatrice e voglio la Bellucci per il mio nuovo film»
La passione per la scrittura, Anna Kanakis, la coltivava fin dai tempi del liceo, a Catania, quando la sua insegnante, faceva pubblicare, settimanalmente sul quotidiano locale La Sicilia, un suo tema. Poi è esplosa e l'ha sottratta al mondo dello spettacolo. Oggi, la Kanakis, due libri all'attivo, “Sei così mia quando dormi- L'ultimo scandaloso amore di George Sand” e “L'amante di Goebbels” ha in cantiere un'altra pubblicazione che sarà nelle librerie a primavera del 2014. Ci anticipa quale argomento tratterà? «Sarà ancora un romanzo a sfondo storico, filone che oramai mi appartiene. Se il primo libro è stato un atto incosciente, il secondo mi ha fatto capire la passione per la storia che amo portare nella letteratura». È vero che “L'ultimo scandaloso amore di George Sand” potrebbe divenire un film? «Si sta pensando ad una coproduzione internazionale con la Francia oppure con la Germania, per una pellicola cinematografica della quale io curerò la sceneggiatura. Vorrei che la mia George Sand fosse interpretata da Monica Bellucci, una donna irraggiungibile, in grado di esprimere la sensibilità femminile della Sand che fu sposata e quasi violentata dal marito. Un tema di grande modernità che affronta anche la violenza sulle donne. Nel ruolo del protagonista maschile, invece, mi piacerebbe avere attori del calibro di Claudio Santamaria oppure Stefano Accorsi». Avrà anche lei un ruolo nel film? «No, lo considero un atto arrogante. Curerò solo la sceneggiatura. Il film sarà molto aderente alla trama letteraria, rispettandone i tempi e i ruoli». Lei manca dal piccolo schermo da tre anni. Come è mutata la tv nel frattempo? «Noto un appiattimento totale di formule e contenuti. La fruizione della tv grazie al web ha fatto perdere mordente al piccolo schermo tradizionale, Ma apprezzo il coraggio di Rai3 che riesce a proporre ancora trasmissioni culturali come ad esempio Passepartout. E combatto con forza la falsa diceria secondo cui il pubblico chiede solo programmi banali. Credo, invece, che si tenda a fare in modo che la gente abbia una percezione della realtà per così dire “abbassata” e meno inquietante». Quali programmi segue in tv? «Vedo poca tv, soltanto i talk show e le piattaforme televisive on line. Seguo, in particolare, “Otto e mezzo” di Lilli Gruber, e “Coffee break” di Myrta Merlino, su La7, ma anche “Porta a porta” su Rai1. Ritengo interessante l'interazione di questi programmi con i social network attraverso i quali la gente può esprimere i propri pareri». Si spieghi meglio. «I commenti lasciati sul web dei telespettatori, pur essendo spesso dissacranti, danno agli ospiti dei talk show, la misura esatta di come i loro commenti sono percepiti dalla gente». Quindi i talk show politici riescono ad ancorare il pubblico alle realtà? «Viviamo in uno scollamento totale tra la gente e la politica. Le risse, poi, mi danno fastidio, così come il linguaggio spesso sopra le righe che caratterizza questi programmi e non ha alcun rispetto per i telespettatori che li seguono da casa e ascoltano. Spesso i talk propongono so ltanto uno scambio vanitoso di commenti tecnici o di scambi di battute da cortile». E lei, si interessa ancora di politica? «Mi incuriosisce molto, sono idealista e la seguo, ma in questo periodo sta dando un pessimo esempio». Ha avuto proposte di candidatura alle scorse elezioni? «Sì, da più parti, ma le ho rifiutate tutte». Tornerebbe in tv, magari in una fiction? «Solo se mi offrissero un ruolo forte e moderno raccoglierei la sfida di tornare a recitare. Confesso di aver rinunciato a molte proposte nel settore, ma non sono pentita. Io, un ruolo, lo devo sentire mio prima di accettarlo. Tutto quello che vedo oggi, in tv, non mi emoziona. Però, ripeto, mai dire mai». Lei, Miss Italia nel 1977, crede che il concorso di bellezza sia anacronistico? «Ne sono sicura. L'appiattimento televisivo che viviamo da anni, per esigenze concorrenziali, ha fatto si che la donna venisse rappresentata con modelli discutibili. Certo, Miss Italia è un concorso casto e non volgare, ma antistorico».