Halle Berry contro i paparazzi
L'attrice, premio Oscar, ha testimoniato a favore di un disegno di legge che limiterebbe la possibilità di fotografare i figli dei personaggi famosi. Il racconto del terrore della figlia assediata dai fotografi a Los Angeles
Con decine di giornalisti e paparazzi che la seguivano, l'attrice premio Oscar Halle Berry si è presentata in Campidoglio a Sacramento, in California, per testimoniare a favore di un disegno di legge che limiterebbe la possibilità dei reporter di fotografare i figli dei personaggi famosi. «Mia figlia non vuole andare a scuola perché sa che ci sono degli uomini che la stanno guardando» ha detto l'attrice all'assemblea per la pubblica sicurezza, «saltano fuori dai cespugli, da dietro le auto e da chissà dove, assediando questi bambini solo per avere una foto». Halle è incinta del suo secondo figlio e il suo intervento è a sostegno del disegno di legge anti-molestie presentato dal senatore Kevin de Leon. L'attrice ha detto di parlare come madre «di una bambina e di un bambino ancora in grembo». Se la proposta passasse, «la qualità della mia vita e dei miei bambini cambierebbe radicalmente» ha aggiunto Berry. La commissione per la sicurezza pubblica ha votato a favore della legge nonostante l'opposizione degli avvocati dei giornalisti che avvertono la normativa come una possibile ostruzione alla raccolta di notizie. Ora che il progetto passerà alla Commissione giustizia, i sostenitori della normativa hanno promesso di chiarire il linguaggio della legge anti-molestie in funzione di proteggere il Primo emendamento sulla libertà di espressione e il diritto di giornalisti e fotografi di raccogliere notizie. «Si tratta di una definizione più ampia di molestia» ha spiegato un membro della commissione Melissa Melendez. Il disegno, infatti, cambierebbe la definizione legale di 'molestiè, includendovi fotografie e filmati di minori ripresi senza il permesso di un tutore legale, ma anche comportamenti come pedinare il bambino o chi ne ha la custodia per scattare un foto a sorpresa. Inoltre si inaspriscono le sanzioni per le infrazioni che potranno andare dai 10 giorni a un anno di carcere con la possibilità di avviare una causa civile per risarcimento danni. L'obiettivo in generale non è solo proteggere i figli delle star ma anche dei funzionari pubblici, come giudici e forze dell'ordine. I contrari alla nuova legge sostengono che la nuova regolamentazione possa interferire con la professione del reporter e mettere in pericolo anche i cittadini, che con un semplice telefonino fotografano un vip, rischiando di incorrere in un procedimento penale. Il disegno di legge «inserisce la raccolta legittima di notizie nella nuova definizione di molestie ed espone l'attività di tutti i giorni dei giornalisti a responsabilità civile e penali» ha aggiunto Jim Ewert dell'associazione dei editori di giornali. Halle Berry ha anche parlato del recente scontro avuto con i paparazzi all'aeroporto di Los Angeles tornando da una vacanza alle Hawaii. Ha descritto quel momento come di terrore quando sbarcati si sono visti accerchiati da circa 50 fotografi. «Volevano una foto del mio fidanzato perché vale più soldi» ha detto aggiungendo che la figlia Nahla Aubry, 5 anni, «ha chiesto: mamma, ci vogliono uccidere?». «Non ha dormito fino alle 3 di notte e non riesce a capire quello che le era successo».