Polemica su Pupetta Maresca. E il web si accende
Pupetta Maresca accende il web. La fiction - vista da quasi 5 milioni di telespettatori - che vede protagonista Manuela Arcuri, da una manciata di mesi assente dalla televisione italiana, ha creato accesi dibattiti. Prima di tutto su internet: alcuni fan ieri sera, su Facebook e Twitter, hanno seguito una polemica Selvaggia Lucarelli che ha fatto pollice verso nei confronti della fiction. Oggi, poi, è uscito un articolo di Repubblica (riportato anche da Napoli today) in cui, fondamentalmente, si contestava la serie. Il problema non è tanto la fiction in sé (i costumi, gli attori, il regista o il cast), quanto il soggetto della sceneggiatura. Pupetta Maresca, appunto, balzata agli onori delle cronache negli anni Cinquanta e finita in galera per oltre un decennio. In effetti, la Arcuri, in sede di conferenza stampa ha definito «Pupetta» come «"un’eroina" tra virgolette», sottintendendo il fatto che, comunque, si trattasse di un personaggio «discusso». Come in effetti molto discusso è stato. Gli altri, il regista, gli sceneggiatori e il capo delle fiction Mediaset Antonucci, hanno difeso la storia dicendo che, fondamentalmente, era «romanzata». Come in effetti la storia è. A partire dal nome: in televisione «Maresca», diventa «Marisca». Fatto sta che, questa serie, tira in ballo il problema della legittimità o meno di portare sul piccolo schermo personaggi poco illustri e molto discussi. È successo per «Romanzo criminale» ma anche per «Vallanzasca» o per «Il capo dei capi». E solo per citarne alcuni. L’errore, dicono molti, è che si rischia di idealizzare e mitizzare chi, in realtà, non lo merita. Dimenticando le vittime e il thriller (veri) che questi personaggi hanno ideato.