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Il pistolero di Tarantino cavalca anche in Cina

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Il film «Django Unchained» ammesso, poi bloccato ora definitivamente nelle sale cinematografiche della Repubblica Popolare

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Da anni si parla della «occidentalizzazione» della Repubblica Popolare Cinese: un processo lungo e complesso nel quale, ora, ha il suo spazio anche il regista Quentin Tarantino e il suo ultimo film. Le autorità cinesi hanno infatti finalmente autorizzato la proiezione della pellicola «Django Unchained», il pluripremiato e sanguinolento western di Quentin Tarantino, la cui uscita nel paese comunista era stata sospesa a causa della censura. Lo riporta la rivista «Variety». La Sony da Los Angeles ha fatto sapere di essere «soddisfatta» per la decisione delle autorità della Cina, dove il film verrà proiettato a partire dal 12 maggio. Allo stesso modo, la Sony ha dichiarato di di aver apprezzato la «rapida» soluzione del problema, come riporta «Variety», citando un comunicato della casa di produzione di Hollywood. L'uscita in Cina di «Django Unchained» era prevista originariamente per l'11 di aprile, ma in quello stesso giorno la proiezione fu interrotta per «problemi tecnici», stando a quanto era stato pubblicato sul sito web dei cinema UME di Pechino. Invece, secondo i commenti rilasciati dagli spettatori, la sospensione fu probabilmente dovuta al fatto che ai censori era sfuggita una scena nella quale si vede un nudo frontale maschile. La Sony non ha fatto alcun commento sui possibili «aggiustamenti» di montaggio realizzati dai censori cinesi sulla pellicola, prima di permettere la proiezione del film nel loro paese.

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