La grande bellezza di Sorrentino in gara a Cannes
"La grande bellezza" di Paolo Sorrentino sarà presentato in concorso al Festival di Cannes. «Ringrazio il festival per l'invito e l'attenzione con cui segue il mio lavoro sin dagli esordi - dichiara Paolo Sorrentino -. Essere selezionati tra migliaia di film è già un grande riconoscimento. Andarci per la quinta volta di seguito una responsabilità e un onore che condivido con tutta la troupe. Uomini e donne appassionati che mi hanno consentito di trasformare in un film quella che per me era una fantasia». Ideato e scritto dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, il film è ambientato e interamente girato a Roma. Dame dell'alta società, parvenu, politici, criminali d'alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, 65 anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un'umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. Un'atonia morale da far venire le vertigini. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente. Come una diva morta. C'è tanta Italia al 66° Festival di Cannes. Oltre a Paolo Sorrentino (dal 21 maggio in sala), che torna in Concorso dopo "This Must Be the Place" del 2011, in lizza per la Palma d'Oro c'è "Un chateau en Italie" di Valeria Bruni-Tedeschi, da lei interpretato con Louis Garrel, Xavier Beauvois e il nostro Filippo Timi, protagonista una famiglia costretta a vendere la propria abitazione italiana. Al femminile anche la presenza tricolore al Certain Regard: "Miele", opera prima di Valeria Golino (dal 1° maggio in sala), con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi, Libero De Rienzo, Vinicio Marchioni, protagonista, Irene (Trinca), una ragazza di trent'anni che ha deciso di aiutare malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia. Donna è anche il membro nostrano della giuria della Cinefondation: Nicoletta Braschi che affiancherà Maji-da Abdi, Nandita Das, Semih Kaplanoglu e il presidente Jane Campion. Tra gli Special Screenings, "Stop the Pounding Heart" di Roberto Minervini.