La liturgia di Saviano non convince
Più che cocaina, un effetto melatonina, tra il sonno e la veglia ma più sonno però. Sarà che i tempi cambiano ma l'ultimo libro di Roberto Saviano, titolo «ZeroZeroZero» (editore Feltrinelli), tre strisce di polvere bianca sulla copertina in bianco & nero - tranne il nome dell'autore evidenziato in rosso - pare non affabulare come il passato Gomorra. Almeno stando al metro del meter - si sarebbe detto una volta - il misuratore degli ascolti in televisione. Sì, perché lo scrittore ospite domenica sera di Fabio Fazio, su Rai 3, a Che tempo che fa non ha fatto grandi numeri, anzi è sceso sotto la media del programma faziesco - considerando le performance delle domeniche grazie alle puntate con la Luciana Littizzetto nel finale, il pepe sopra la coda del buonismo nazionalpopolare confezionato tra canzoni, attori di graziosi film e politici intervistati ma soltanto dal conduttore. I numeri di share si sono fermati all'11,35% di share, con 3 milioni 285mila spettatori. Cosa può essersi inceppato nel racconto televisivo di Fazio & Saviano, coppia che ai tempi di Vieni via con me, sempre su Rai 3, chiedeva al suo pubblico, in un dialogo sopra i massimi (o minimi?) sistemi: «Perché vai via? Raccontaci i motivi per i quali vorresti andartene, cosa ti respinge del nostro Paese, cosa non sopporti, cosa vorresti cambiare. Perché resti qui? Cosa ti trattiene, cosa ami, cosa desideri conservare… raccontaci le tue ragioni, aggiungi se vuoi la tua età e la regione in cui abiti e resta dentro le 20 righe». Difficile valutarlo, così su due piedi, ma forse si è inceppata l'illusione della società civile che canta la morte della politica perché si ritiene migliore di lei. In fondo nella liturgia di Vieni via con me, della televisione dei Fazio & dei Saviano, dei libri (ma anche di diversi articoli) dello stesso Saviano, di Mario Monti, tecnico - e in quanto tale - incoronato alla guida del Paese che va in un programma di Fazio, da solo, a farsi intervistare, si alimentava la metastoria di questo migliorismo. Era appena un anno fa ma pare un secolo. Ha scritto Carlo Freccero, direttore di Rai 4, al tempo del successo di Vieni via con me: «Si attinge a un repertorio consolidato di "santini laici": Falcone, Eluana Englaro, Welby. Lo sguardo verso l'attualità non apporta nessun elemento di novità. Non c'è l'inchiesta dalle conseguenze clamorose. Non c'è l'approfondimento filosofico dei temi morali. L'attualità è ridotta ad elenchi, filastrocche, una sorta di Mantra ripetitivo. Ci sono cose profonde, comiche, superficiali, gravi, assurde. L'elenco ne omogenea l'impatto sul pubblico. Trasforma l'informazione in liturgia». Oggi, all'Italia del 2013, del record di disoccupazione, della delusione per il governo tecnico, dei grillini in Parlamento, dell'ostinazione di Bersani, della resurrezione di Berlusconi, questi santini laici non bastano più. Fazio & Saviano che li avevano incarnati, nella declinazione televisiva, calano i loro ascolti in coppia. E con loro calano le palpebre, altro che melatonina!