Shrek, l’orco più simpatico in musical

All’inizio era una principessa, Fiona. Poi un’innamorata, infine un’orca verde e ruspante. È la storia, racchiusa in poche righe, di Shrek, il «bruttone» più simpatico dei cartoni animati, amato da grandi e piccini, e che ora diventa un musical, con tanto di di comparse, costumi eccezionali, spartiti e affini, che andrà in scena dal 14 febbraio in poi al Teatro Olimpico in piazza Gentile da Fabriano. Finora siamo arrivati al capitolo 4. Shrek è fondamentalmente un simpatico perdigiorno con le orecchi di un alieno e i modi di fare di un frequentatore di osterie, che se ne sta tranquillo e beato in una foresta con amici sui generis: tra gli altri ci sono il Ciuchino, il Gatto con gli stivali (evergreen che, una manciata di mesi fa è uscito al cinema rivisitato in 3 dimensioni) con i suoi occhioni stralunati e pure Pinocchio, che combatte con le solite bugie (e con un paio di braghe a cuoricini niente male). La storia cambia quando, a essere liberata, è una principessa bellissima, a caccia del suo principe azzurro. I due si innamorano e... Mettono su casa. Lei, per amore, diventa un’orca, se così si può definire. Defezioni corporee e modi poco ordodossi fanno parte della loro educazione. È la classica favola del principe e della principessa, e dei loro sentimenti osteggiati, rivisitata in chiave molto moderna e, soprattutto, divertente. Gli amici sono spassosi, le canzoni divertenti e gli orchini che saltano fuori da questo «matrimonio» sopra le righe, semplicemente incantevoli: a loro il compito di frignare, fare scherzi ed esibizioni poco adatte a un’etichetta ortodosssa. Ora, la storia che ha affasciato centinaia di bambini (e, per la verità, anche di adulti), diventa uno spettacolo teatrale dal successo assicurato. Le battute, l’ironia, il ritmo scanzonato e frenetico, in questo mondo fuori dal tempo, fanno il resto.