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Simona Caporilli «Per sempre tuo», una frase che suona come una promessa e che dà il titolo all'ultima fatica di Daniel Glattauer, scrittore austriaco e autore di libri di successo.

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Soprattuttoper chi, come la protagonista di questo libro, ha deciso di tagliare i ponti con il suo «lui». Loro si conoscono per caso. Lui è un tipo buffo, è al supermercato con un casco di banane e, per sbaglio, le urta un piede. Si conoscono, e l'uomo la va a trovare nel negozio in cui lavora: vende lampadari finissimi e mobili d'antan. di più. Si frequentano e si innamorano. Hannes conquista tutti i suoi amici, esce con loro, e ci va a giocare a tennis. Tutto funziona finché qualcosa in lei si rompe. Evidentemente lui non è l'uomo perfetto che sembra. O almeno non lo è per Judith. Così finisce una storia d'amore. Ma lui non si arrende. Comincia a mandarle fiori e lettere d'amore, la tempesta di messaggi, le fa capire attraverso conoscenti comuni che, dentro di lui, ancora arde la fiamma della passione. Ma lei non condivide. A primo acchitto, lui sembrerebbe la vittima e lei la persona fragile. La donna, infatti, ha un crollo psicologico. Iparenti, la mamma, gli amici, le stanno vicino ma la crisi è sempre alle porte. E lei, inoltre, è arrabbiata. Non lo sopporta più, decide di assoldare la sua assistente e il suo fidanzato per fare indagini sull'uomo. Lui, d'altro canto, le sta vicino, la chiama «la donna della mia vita», anche nella malattia. Dietro una facciata di bravo ragazzo, innamorato perso ma piuttosto serio e posato, si nasconde un pericoloso stalker. E il romanzo diventa un thriller. Lei rifiuta di prendere farmaci, e la polizia corre in suo soccorso. La ragione è dalla sua parte. Lo scrittore, Glattauer, nel frattempo, è maturato. Quello che lo ha consacrato al successo è «Le ho mai raccontato del vento del Nord», diversissimo da «Per sempre tuo» (Feltrinelli, pp. 192, 15 euro). Se là la scrittura era alquanto originale (le pagine erano un andirivieni di e-mail e contromail), qui i capitoli si susseguono senza fatica. Peccato solo per il finale, per il quale ci sarebbe voluta qualche pagina in più. Perché parecchia è la curiosità di sapere come si siano realmente svolti i fatti. Il salto di qualità, comunque, rimane notevole. Che Glattauer stia già pensando a un seguito?

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