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Quando il Merisi divenne Caravaggio

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Intervento sul primo capolavoro: «Maddalena penitente» Confronto diretto con la «Deposizione dalla Croce» del Vasari

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Èl'opera che trasformò Michelangelo Merisi in Caravaggio, il primo artista moderno...»: parola del professor Claudio Strinati, celebre storico dell'Arte, che ieri ha presentato, non senza emozione, l'iniziativa «I Dialoghi dell'arte. Caravaggio incontra Vasari», un progetto grazie al quale sarà possibile un profondo restauro di tre grandi capolavori conservati alla Galleria Doria Pamphilj di Roma: la «Maddalena penitente» di Caravaggio, «San Giovanni Battista», copia da Caravaggio, e la «Deposizione dalla Croce» di Giorgio Vasari. Sarà un «restauro in diretta», che potrà essere seguito passo dopo passo da studenti e appassionati d'arte. Un lavoro tutto da ammirare grazie a visite guidate sul «cantiere», ad incontri tecnici e anche grazie ad una webcam attraverso la quale, via Internet, tutti potranno assistere alle fasi del lavoro. «Caravaggio - ha aggiunto Strinati alla presentazione del progetto - è il primo artista moderno, perché non parte dall'argomento come tutti i suoi predecessori, ma dalla vita quotidiana». Citando il poeta e critico Carlo Belloli Strinati ha detto che «L'artista moderno parte dalla rappresentazione stessa: come nella Maddalena. Non c'è concetto, ma rappresentazione. E per questo chi non ama l'arte moderna afferma: "Non la capisco", perché abbandona il concetto come base». La «Maddalena penitente» è perciò, oltre che il primo grande quadro del Caravaggio, la prima opera moderna dell'arte. Assume così un fascino tutto particolare questo restauro in diretta che «dialoga» con le altre due opere. «Questa idea - ha sottolineato ancora Strinati - rientra in una strategia di promozione della cultura che si muove nel solco dell'approccio scientifico e della divulgazione». L'iniziativa è promossa dalla neonata associazione Verderame Progetto Cultura. Obiettivo: offrire un'opportunità in più al pubblico per approfondire l'argomento dell'intervento conservativo e delle ricerche tecniche sulle opere d'arte, settore nel quale, nonostante i tanti problemi e le continue crisi, gli italiani sono assoluti maestri. Per tutta la durata dei lavori, da lunedì fino al 28 giugno, i visitatori della Galleria Doria Pamphilj potranno verificare, attraverso un «oblò» appositamente installato lungo il normale percorso espositivo, i capolavori «sbirciando» alle spalle dei tecnici al lavoro, seguendo tutte le fasi di una scienza che richiede conoscenze di fisica, chimica, storia... più tanta pazienza e tanto amore. Il progetto di recupero offre inoltre agli appassionati la possibilità di partecipare agli incontri promossi dal team di tecnici e restauratori. L'iniziativa prevede un ricco calendario di conferenze con gli esperti che «faranno dialogare» le opere secondo diverse prospettive disciplinari, dalla Storia dell'Arte a quella della Musica. Ad animarle, tra gli altri, ci saranno il compositore e musicologo Giovanni Bietti, il liutista Andrea Damiani, lo storico dell'Arte Lorenzo Pericolo e la semiologa Giulia Ceriani. «Con Verderame progetto cultura - ha spiegato Giulia Silvia Ghia, presidente dell'associazione - vogliamo creare una rete, una sorta di ponte tra i nostri beni culturali e i privati. La sfida è quella di far scendere la cultura dal suo piedistallo rendendola sempre più fruibile. Con questo progetto vogliamo tornare a far emozionare i giovani di fronte a due geni dell'arte le cui opere saranno restaurate in diretta». «In un momento di grande incertezza economica e di drastica riduzione dei fondi per il patrimonio culturale - ha dichiarato Mario Lolli Ghetti, già direttore regionale per i Beni Culturali e Artistici del Lazio - assume un ruolo di vitale importanza il contributo e la progettualità dei privati per la conservazione di opere di immenso valore quali quelle del progetto Caravaggio incontra Vasari». «Fino alla conclusione dei lavori di restauro - ha aggiunto Lolli Ghetti - il pubblico potrà apprezzarne e valutarne da vicino l'andamento e i progressi e, attraverso la partecipazione a incontri e conferenze tematiche, approfondirne le molteplici declinazioni e contaminazioni culturali». Ed è una vera emozione osservare la «Deposizione» del Vasari, opera complessa e monumentale, accanto alla «Maddalena», dipinta appena cinquant'anni dopo, ma che rivela un nuovo modo di intendere l'arte.

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