Splende di nuova luce il sogno di marmo di Michelangelo
Eppureil Buonarroti, irruento, scontroso, fedele ai suoi committenti e al tempo stesso riottoso, non si considerava un pittore. La sua vita e il suo pensiero erano nel solido marmo: il Buonarroti si considerava soprattutto uno scultore e, ad un certo momento, si mise a fare i conti di quanto gli poteva restare da vivere. E giunse alla conclusione che non gli sarebbe stato sufficiente per realizzare tutte le statue che voleva. Comunque ne fece tante e meravigliose. Ha riaperti i battenti ieri la Sagrestia Nuova di Michelangelo, nel Museo delle Cappelle Medicee a Firenze, dopo una serie di interventi sotto la guida della direttrice Monica Bietti. I visitatori possono ora godere di una nuova illuminazione delle splendide sculture della Sagrestia grazie ad apparati di ultima generazione donati dalla Guzzini Illuminazione Spa. Dopo uno studio illuminotecnico dell'azienda italiana sono stati installati nuovi elementi tecnici che esaltano l'architettura e i capolavori del Buonarroti. Due i gruppi scultorei principali: i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano duca di Nemours e a suo nipote Lorenzo duca d'Urbino. Splendide ai piedi dei condottieri le allegorie dei momenti della giornata: per Giuliano de' Medici il Giorno e la Notte, per Lorenzo il Crepuscolo e l'Aurora. La Sagrestia Nuova, che si iniziò a progettare attorno al 1520, venne pensata come «gemella» della Sagrestia Vecchia del Brunelleschi e di Donatello. Molti gli elementi incompiuti e questo conferisce alla Sagrestia Nuova un fascino unico. Le luci sono state montate dalla Masi Srl, sotto la direzione tecnica di Maria Cristina Valenti e di Andrea Niccolai. È stata anche messa in opera una pedana-elevatore che permette il superamento della barriera architettonica per accedere alla Sagrestia. Si tratta di una barriera non eliminabile, poiché costituita da quattro gradini originali tra il piano di calpestio del corridoio e quello della Sagrestia stessa. La pedana-elevatore consente di superare il dislivello e al tempo stesso rappresenta la prima tappa visibile del progetto «Un ascensore per Michelangelo», realizzato da Vincenzo Vaccaro e Franco Vestri della Soprintendenza Beni Architettonici di Firenze, finanziato in parte dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in parte dall'Ente Cassa di Risparmio, condiviso dai Soprintendenti Cristina Acidini e Alessandra Marino. Grazie ad esso, in un futuro vicino, saranno messi in atto importanti cambiamenti nel Museo, rendendo finalmente superabili le barriere architettoniche dovute alla sua particolarissima struttura. Il Museo si è inoltre arricchito con l'esposizione dell'originale «coronamento» della lanterna progettata da Michelangelo su commissione di Papa Leone X, che fino al 2002 era posta sulla cupola della Sagrestia Nuova. Lo straordinario oggetto ha trovato ora definitiva collocazione all'interno delle Cappelle Medicee e, tra marzo e ottobre di quest'anno, sarà una delle principali attrattive di «Nello splendore Mediceo. Papa Leone X e Firenze», la mostra del programma di «Un anno ad arte 2013» curata da Nicoletta Baldini e dalla direttrice del museo, Monica Bietti.