Accorsi, giudice Cantone nel «Clan dei camorristi»
Dopoanni di assenza, i telespettatori lo rivedranno su Canale 5 nel ruolo del giudice anti-camorra Andrea Esposito, protagonista della serie in otto puntate "Il clan dei camorristi", in onda da venerdì 25 gennaio in prima serata. Accanto a lui l'attore Giuseppe Zeno. Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi, la serie affronta il tema della malavita organizzata in Campania e della sua trasformazione in un sistema di potere colluso con la politica e le istituzioni, al punto da espandersi oltre i confini locali, a livello nazionale e internazionale. Valsecchi sottolinea che la serie è ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti, rielaborati nella sceneggiatura con nomi di fantasia. Grazie ad una sconfinata documentazione e a un lavoro di puntigliosa ricerca, si è realizzata un'opera completa sulla camorra e su come ha spostato i suoi interessi nel corso degli anni, focalizzandoli soprattutto nell'ambito finanziario. La serie, pronta da più di un anno, ha subito alcuni slittamenti nel palinsesto di Canale 5. Sia Valsecchi che i responsabili della fiction Mediaset sgombrano il campo dalle polemiche sorte per questi spostamenti, dovuti, ribadiscono, solo a esigenze di programmazione e non a motivazioni politiche. Valsecchi, inoltre spiega che il cambiamento del titolo originario "Il clan dei Casalesi" in quello attuale "Il clan dei camorristi", è dovuto esclusivamente al rispetto verso il paese campano Casal di Principe del quale il gruppo camorristico è originario. Stefano Accorsi nel ricordare il ruolo di poliziotto da lui interpretato nel film Romanzo criminale ha spiegato che «un poliziotto agisce in dinamiche differenti da quelle di un giudice che combatte contro la camorra perché questo tipo di criminalità organizzata è più complesso e difficile da affrontare. Io ho incontrato, prima delle riprese, il giudice Raffaele Cantone che si è occupato in prima persona delle indagini sul clan camorristico dei Casalesi. Mi ha dato consigli, svelandomi di non aver mai perso il coraggio e la determinazione nel suo lavoro che ha paragonato ad un'operazione di ricomposizione di tanti tasselli». L'attore ha poi continuato dicendo di aver «conosciuto anche il giudice Bottino che lavora ancora contro le organizzazioni criminali. Un uomo che non ama apparire e opera nell'ombra, lontano dai riflettori». Accorsi, inoltre, che vive da anni in Francia, nel sottolineare che le organizzazioni criminali in Italia sono cresciute esponenzialmente, ha voluto puntualizzare una sua riflessione a riguardo: «Non mi faccio alcun problema su come i francesi guardano l'Italia dal punto di vista della criminalità organizzata. Quel che conta, e che tutti riconoscono, è il grande impegno etico, civile e morale che le istituzioni italiane e le autorità preposte oggi mettono nel combattere ogni tipo di delinquenza organizzata. Il giudice Andrea Esposito che io interpreto, non si arrenderà mai, avrà dei momenti di cedimento dai quali però, uscirà più forte e più agguerrito grazie ad un coraggio che si rinnova e si rinforza di giorno in giorno». Marida Caterini