I musicisti made in Italy non temono le rockstar E nemmeno lo spread
Tiziano Ferro il più amato nel 2012 Nelle radio degli States impazza Elisa
TizianoFerro, Ligabue, Vasco Rossi, Jovanotti, Laura Pausini e Biagio Antonacci. Chi l'ha detto che la musica tricolore è in crisi? Altro che chiacchiere. Da noi si comprano soprattutto dischi italiani e le classifiche di vendita parlano chiaro. Basta passare in rassegna la lista degli album più venduti degli ultimi dieci anni per rendersi conto che parlano tutti italiano. Uomini e donne non fa differenza. A cominciare dall'anno scorso, quando Tiziano Ferro ha sbaragliato il resto della concorrenza con il suo «L'amore è una cosa semplice», tutt'oggi ancora in classifica. Da Latina con furore verrebbe da dire. Negli anni Tiziano Ferro ha saputo scrollarsi di dosso l'aura da giovane promessa per vestire l'abito più intrigante dell'autore. Il grande successo di pubblico si è accompagnato a un crescente rispetto della critica e la collaborazione con Franco Battiato è una sorta di medaglia d'onore da mostrare con orgoglio ai nipotini. Per tastare il polso della musica italiana, non serve solo tenere d'occhio le classifiche di vendita. Il gradimento è visibile anche sul grande schermo. Un certo Quentin Tarantino nel suo ultimo «Django Unchained» fa cantare alla nostra Elisa Toffoli una canzone scritta da Ennio Morricone. Non c'è dubbio che il suo spaghetti western si addice perfettamente alle sonorità tricolori ma è altrettanto vero che una pubblicità come questa Elisa non se la sarebbe mai sognata fino a qualche anno fa. Le donne della musica sono una squadra agguerritissima. E dopo Elisa arriva il turno di Laura Pausini. Il suo «Io canto» è stato l'album più venduto in Italia nel 2006 e le sue scorribande in America Latina parlano da sole. Per lei i Latin Grammy Awards non fanno più notizia e la sua popolarità oltreoceano fa impallidire perfino qualche corazzata a stelle e strisce. E dire che era cominciato tutto all'indomani della caduta del muro di Berlino, quando Zucchero «Sugar» Fornaciari fu il primo artista straniero a esibirsi davanti al pubblico del Cremlino. Un evento storico che la dice lunga sulla considerazione in cui già nei primi anni Novanta erano tenuti gli artisti italiani. Il resto è storia. In questa speciale classifica, Vasco Rossi fa la parte del leone, con ben tre album primi in classifica rispettivamente nel 2002, 2004 e 2011. I suoi «Tracks», «Buoni o cattivi» e «Vivere o niente» non hanno lasciato spazio ad altri competitor. Il suo acerrimo «nemico» Luciano Ligabue arranca in salita e porta a casa il titolo solo nel 2010 col suo «Arrivederci, mostro!». Premio di consolazione ma sempre meglio di niente.