di Veronica Meddi Che non ci sono pasti gratis la figlia del droghiere l'aveva imparato a bottega dal padre.
L'inflessibileMaggie, neo titolata da Sua Maestà, Baronessa di Kesteven, somministrò al suo Regno una medicina amara fatta di tagli, deregulation e privatizzazione delle aziende statali. Se c'è più offerta i prezzi calano, e l'italiano medio realizza il significato della parola concorrenza solo quando si lamenta per il costo dell'energia elettrica, per le banche che esagerano con le commissioni o quando i taxi proprio non si trovano. Poste, telecomunicazioni, enti locali, ferrovie: tutto in crisi. Tutti settori toccati dal bisturi di Monti. C'è tanfo di urina nell'aeroporto di Fiumicino, il più importante del Bel Paese. La colpa è attribuibile agli addetti delle pulizie distratti da qualche conversazione telefonica. Un'Italia fatta di questo ma anche di altro, racconta Caprarica. Come il caso di Andrea De Carolis, inglobato nell'ottusità di certe leggi che si amalgamano a una burocrazia che rende la vita difficile a chi già si diverte poco. «Ci vorrebbe una Thatcher» (Sperling & Kupfer, pag. 180 euro 17) di Antonio Caprarica è la lista delle ricette che potrebbero salvare l'Italia. Attenzione, nel condizionale espresso nel titolo decade ovviamente l'imperativo: è un consiglio quello di Caprarica, non certo un ordine; perché se è vero che per lui la cravatta, spirito del tempo che cambia e che si modifica con il modificarsi delle mode, va indossata in segno di rispetto, è pur vero che il nodo ognuno sceglie di stringerlo come e quanto vuole, a patto però che la cravatta sia di sua proprietà. Il parallelismo è tra l'Inghilterra di ieri, ai tempi della Thatcher e l'Italia di oggi con il suo governo Monti. Il tema accomunante è la crisi. Imitare la Regina della più importante città «globale» del mondo che spegne la luce all'uscita di una stanza che poi rimane vuota sembra un'ottima idea. In 18 capitoli titolati con ironia l'autore cerca di illustrare un'idea su quella che è l'annosa questione di come si guarisce l'Italia, mostrando come le misure proposte dal governo Monti per i suoi pittoreschi italiani non siano poi così lontane da quella di una Thatcher di trent'anni fa per gli inglesi. In una tazza di tè caldo, la medicina per guarire l'Italia. Ben zuccherato però!