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Politica? No grazie, parola di Dylan Dog

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Enon è il solo, perché ci sono anche Corto Maltese e il Gruppo Tnt, ognuno con un suo slogan: «Basta con questi mostri che ammorbano le istituzioni. Anche io voto Rivoluzione civile», questo lo slogan utilizzato per incorniciare il volto di Dylan Dog. Peccato che l'editore del famoso fumetto non l'abbia presa bene: «Sergio Bonelli Editore S.p.A., proprietaria del nome e dei diritti di utilizzazione del personaggio Dylan Dog, dichiara di non essere in alcun modo affiliata o di sostenere, con l'immagine di Dylan Dog o di qualunque altro personaggio della Casa editrice, alcuna formazione politica, e diffida dall'utilizzo illecito del nome e dell'immagine delle sue proprietà intellettuali», si legge sul sito della Bonelli. Il tam tam sulla rete e stato immediato, e così lo stesso Ingroia è intervenuto via Twitter: «Ragazzi, facciamo la Rivoluzione civile ma facciamola anche legale! Il copyright va rispettato!», ha ammonito il candidato. «La lista che fa capo ad Antonio Ingroia - si legge in un comunicato - non autorizza la diffusione di materiali coperti da copyright per fini pubblicitari. Nello specifico, Rivoluzione civile prende le distanze dalla diffusione di fumetti legati al nome del candidato leader che circolano in queste ore sul web, declinando ogni responsabilità».

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