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Dopo quello di Leonardo Dan Brown inventa il codice Alighieri

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Nelbene nel male. Gli amanti del mistero sono in effervescente agitazione: l'autore del «Codice Da Vinci» e di «Angeli e demoni» ha messo il punto alla sua ultima fatica. Il romanzo si intitola «Inferno», uscirà in contemporanea in diversi paesi il 14 maggio e qualcosa della storia già trapela. Il gran thriller dell'ormai celeberrimo scrittore è ispirato a Dante Alighieri e ambientato in Italia, per la precisione a Firenze. Dopo Leonardo da Vinci un altro grande italiano al centro di quello che senza dubbio sarà un nuovo bestseller di Brown, il quale, secondo la Bbc, sarebbe stato influenzato dall'Inferno dantesco nella stesura del nuovo romanzo, mentre si trovava a Firenze per delle ricerche. «Sebbene abbia studiato Dante quando ero uno studente - ha detto l'autore di una lunga serie di successi letterari - solo da poco ho apprezzato la costante influenza del grande poeta fiorentino nel mondo moderno». E si è dichiarato «entusiasta, con questo nuovo romanzo, di condurre i lettori lungo un viaggio in profondità, in questo mondo misterioso popolato da codici, simboli e da più di un passaggio segreto». Insomma un Dan Brown fedele a se stesso e più che mai intenzionato a fare contenti i suoi fan «storici». Senza dubbio, tra i gironi e le bolge, rischierà anche con questo lavoro di imbattersi nelle dispute religiose che già «Il codice Da Vinci» aveva sollevato. Al centro di polemiche e imbarazzati silenzi quell'idea alla base del romanzo secondo cui Gesù e Maria Maddalena ebbero dei figli. E la dinastia dei discendenti, nell'«universo» di Dan Brown, sopravvive ancora oggi. «Inferno» verrà pubblicato negli Stati Uniti da Doubleday, in contemporanea in Inghilterra con l'editore Transworld e in Italia da Mondadori martedì 14 maggio. Nel nuovo libro ritorna Robert Langdon, il famoso studioso dei simboli di Harvard, protagonista del bestseller «Il codice Da Vinci». Ambientato nel cuore dell'Europa, con «epicentro» Firenze il romanzo vede Langdon trascinato in un mondo straziato e la trama è incentrata su uno dei più complessi e misteriosi capolavori letterari della storia. Appunto quell'Inferno dantesco che tutti gli italiani hanno studiato a scuola. E Firenze si prepara a far festa per questo prossimo romanzo. L'idea che il nuovo thriller dello scrittore americano, autore di bestseller internazionali (il solo Codice Da Vinci ha venduto oltre 80 milioni di copie nel mondo), prenda ispirazione dall'opera-base della lingua italiana e si soffermi a lungo sulla città dell'Alighieri è «un atto di affetto verso Firenze e il Sommo Poeta», ha detto Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale e presidente della Società Dantesca Italiana, che sta già pensando ad alcune iniziative legate al nuovo romanzo. Giani ha annunciato con entusiasmo: «Penso proprio che inviteremo Dan Brown a Firenze per una visita a Palazzo Vecchio e a Palagio dell'Arte della Lana, dove ha sede la Società Dantesca e sarebbe davvero bello che potesse presentare il suo romanzo nella nostra città». Eugenio Giani è ben consapevole che Dan Brown non è uno storico della letteratura né un filologo dantesco, ma un romanziere e che quindi nel libro «Inferno» ci sarà soprattutto fiction. Ma è convinto che il lavoro dello scrittore di bestseller non potrà far altro che riportare l'attenzione mondiale «su quello straordinario fiorentino che fu Dante, non solo letterato, ma anche politico e cittadino di Firenze». «Il codice Da Vinci» ha dato a Brown una fama totale, degli 80 milioni di copie vendute nel mondo e ben 4 lo sono state nel Belpaese. Il libro, inoltre, è stato pubblicato in oltre 30 Paesi. In Italia tutti i libri di Dan Brown hanno venduto oltre 10 milioni di copie. In più, in occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione del «Codice Da Vinci» (la prima edizione è del 2003), il 12 marzo uscirà da Mondadori un'edizione speciale.

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