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Il contemporaneo sceglie Bologna come Capitale

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Cosìmillecento artisti trasformano Bologna in capitale del contemporaneo, dal 25 al 28 gennaio. Nella città dei portici va in scena una grande festa collettiva. Per gli estimatori del genio creativo italiano, una maratona irrinunciabile firmata dai due nuovi direttori artistici, Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni. Per gli organizzatori, un'edizione (la trentasettesima) in grado confermare Arte Fiera come la più importante e completa manifestazione per il sistema italiano dell'arte. Ne sono convinte le istituzioni, che hanno scelto un modo diverso per solcare, con una linea retta, tutte le strade dell'antica Bononia, così battezzata secondo la volontà dei Galli Boi dopo la conquista della città etrusca di Felsina. Chi va in via Michelino sicuro di tornarsene a casa avendo sottobraccio "Ohrenkopf" di Klodin Erb, piuttosto che l'"Espansione a luci intermittenti" di Paolo Scirpa, non ha capito le sfaccettature della kermesse, pensata come una matrioska di eventi. Sarà per questo che il budget investito è cresciuto: 4 milioni di euro, il 20% in più rispetto agli scorsi anni. Perché non è solo una Fiera dell'Arte aperta alla città, ma rappresenta l'impegno di tutta una città al servizio dell'Arte, che si presenta come un tour da fare tra i luoghi più prestigiosi della città. Cinquanta gli eventi di Art City Bologna, strutturati per valorizzare il patrimonio artistico dell'unico posto al mondo creato a immagine e somiglianza del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Chi si aspetta una fiera di solo mercato ha di che rimanere deluso. Partendo dai padiglioni in piazza Costituzione (tradizionale ingresso ad Arte Fiera), palco privilegiato per ammirare il meglio di 135 gallerie, la prima novità è nella mostra «Italian stories», dove Laura Cherubini e Lea Mattarella raccontano la "loro" storia dell'arte italiana. La seconda novità è rappresentata dalla nuova sezione "Solo slow", realizzata da gallerie che propongono progetti espositivi focalizzati solo alle opere di un unico artista. Ma è alle nuove leve che si rivolge la mostra mercato, tanto da affiancare al Premio Euromobil under 30 e al Premio Furla, un fondo da centomila euro per l'acquisizione delle opere di giovani artisti, che andranno a incrementare quelle già presenti di Boetti, Mondino e Capogrossi. Sul tema "Guardare al futuro" anche presentazioni di libri, convegni e incontri con il critico Francesco Bonami, l'artista Francesco Vezzoli e Antoine de Galbert, fondatore di La Maison Rouge di Parigi. La scelta curatoriale si conferma precisa: stimolare aperture e sguardi sul mondo e sul futuro, dai centri alle periferie, con focus sui paesi emergenti e allo stesso tempo ponendo sotto i riflettori anche le eccellenze italiane. Una cosa è certa: l'arte uscirà dai padiglioni e invaderà la città e i musei con Art City, programma istituzionale che nasce dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere. Immancabile la sezione dedicata al cinema, con una rassegna che include tra l'altro "Fine della specie" (programma di spettacoli), incastonata nel grande classico dell'evento, ovvero l'Art White Night. La notte bianca dell'arte, che quest'anno avrà luogo sabato 26 gennaio con tanti eventi e tredici gallerie in apertura fino a mezzanotte con stand dedicati ad artisti contemporanei. Biglietto per musei e polo fieristico, valido anche in tutte le gallerie cittadine.

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