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È morto Nagisa Oshima, uno dei più importanti registi giapponesi del XX secolo.

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Discendentedi una famiglia di samurai, il padre muore lasciandolo orfano a soli 6 anni. Allevato in povertà dalla madre, si dedica fin da piccolo alla poesia e al baseball. All'Università di Kyoto è uno dei capi del movimento studentesco. Nel 1954 entra alla Shochiku Company dove da semplice aiuto-regista diventa direttore. Qui realizza il suo primo film «Il quartiere dell'amore e della speranza» (1959). L'anno dopo realizza «Racconto crudele della giovinezza», «Il cimitero del sole» e «Notte e nebbia del Giappone». Cresciuto negli anni del dopoguerra giapponese, i suoi film sono l'espressione del materialismo contemporaneo e nello stesso tempo esprimono cosa vuol dire essere giapponese in una società in rapida industrializzazione e occidentalizzazione. Scelta la strada del cinema indipendente, nel 1960 lascia la Shochiku per fondare con la moglie, l'attrice Akiko Koyama, la Sozosha, una società di produzione. Dopo «The Catch» (1961), gira il suo primo film per la tv, «Amakusa Shiro Tokisada». Nel 1965 torna al cinema con «Il godimento» e nel '68 partecipa al Festival di Cannes con «L'impiccagione». Nel 1976 gira l'erotico «Ecco l'impero dei sensi», vincitore del Premio Speciale al Festival di Chicago. Nel 1978 vince il Premio per la migliore regia a Cannes con «L'impero della passione».

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