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Le case sparse qua e là sul costone a strapiombo sul mare.

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Benvenutia Furore, costiera amalfitana. Il paese che non c'è. «Sparpagliato» sui fianchi della montagna. Come le sue vigne che da anni, contadini coraggiosi e testardi, coltivano per produrre un vino che grazie all'impegno di Marisa Cuomo e di suo marito, è entrato di diritto tra le eccellenze italiane. Cantine Marisa Cuomo è solo una delle aziende raccolte sotto il marchio «vini estremi». Un tentativo di valorizzare prodotti che fanno del disagio una delle loro caratteristiche principali. Vini che rappresentano, più di ogni altra cosa, la storia e la natura di un territorio. Si comincia da qui, da questo fazzoletto di terra. Da questi vigneti inospitali talvolta raggiungibili solo a piedi (cosa che rende la vendemmia particolarmente faticosa). E si «vola» in Valle d'Aosta, a 1200 metri, sui primi pendii del monte Bianco dove «nasce» il Blanc de Morgex et de La Salle. Che, oltre a combattere con l'altitudine, è una delle produzioni più alte d'Europa, deve fare i conti con il gelo e la neve. Su terreni scoscesi e ristretti nascono, invece, i vini delle Cinque Terre in Liguria o della Valtellina in Lombardia. Mentre vale sicuramente una menzione la coltivazione «sperimentale» di Trodena in Alto Adige. Spaziando da Est a Ovest, da Nord a Sud, ci si può imbattere in un angolo di clima mediterraneo. In Trentino. Lì dove l'Ora del Garda, il vento che quotidianamente sale dall'omonimo lago, favorisce la produzione del Vino Santo Trentino. Che immediatamente richiama alla memoria un altro «vino estremo»: l'isola di Pantelleria, la scarsità di acqua e i venti che non danno tregua, il passito. Rimanendo in Sicilia è impossibile non parlare dell'Alto Etna. Neve e lava non impediscono la coltivazione dei vigneti di cui parlava già il poeta Teocrito nel III secolo avanti Cristo. E poi la viticoltura di «forte pendenza» o «di montagna» della Costa Viola in Calabria. O quella della Baie del Sulcis in Sardegna dove, a farla da padrone, sono i terreni sabbiosi. Cartoline dell'Italia, cui è sicuramente possibile affiancarne altre. Immagini di un'Italia che non si arrende alle difficoltà, ma le supera con la creatività, il coraggio e una certa dose di testardaggine. Persone che non aspettano di ricevere aiuti esterni che, puntualmente, non arrivano. Ma si rimboccano le maniche e fanno. Il risultato sono questi vini. Eccezionali. In ogni senso.

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