La nuova commedia dei Vanzina «Offriamo ottimismo e voglia di famiglia»
Lastoria è quella di cinque fratelli: un cameriere rovinato dalla passione per il gioco (Salemme), una segretaria single divorata dall'ansia e dagli attacchi di panico (Angiolini), un ex meccanico divorziato e senza più lavoro (Memphis), una precaria votata unicamente allo shopping e all'apparenza (Foglietta) e un giovanotto ingenuo cresciuto in uno zoo (Giovanni Vernia). I cinque fratelli non si conoscono fino a quando si ritrovano, per la prima volta a incassare l'eredità del padre scomparso: insieme dovranno intraprendere un viaggio per portare le ceneri del defunto genitore negli Stati Uniti e per poi spargerle in un lago dell'Arizona. «Vogliamo riportare al cinema l'ottimismo e i valori fondanti della famiglia in un periodo molto difficile e critico per il nostro Paese - ha detto Carlo Vanzina, che riceverà il Cult Award a Capri - Hollywood il giorno di Capodanno - È il nostro terzo film ambientato in Usa: per me l'America è rappresentata da un capolavoro, "Intrigo internazionale" del 1959 e, da allora, l'ho rivisto centinaia di volte. Così ho cercato di portare la commedia all'italiana all'interno della commedia americana». Del crollo degli incassi natalizi nelle sale, che hanno venduto il 25 e il 26 dicembre (secondo il campione Cinetel) -25% rispetto ai due giorni del Natale 2011 e -23% rispetto allo scorso anno, Carlo Vanzina ha poi accusato la pirateria. «Scaricare i film è un atto vandalico - ha sottolineato il regista - Il governo sta prendendo sotto gamba questo fenomeno e non fa assolutamente nulla per contrastarlo. Occorrono rimedi immediati. Di recente, si è tanto parlato del crollo dei cinepanettoni, ma noi abbiamo sempre realizzato film sentimentali e raccontato storie d'amore. Oggi, sembra quasi ci sia una inversione di tendenza verso la volgarità. Però, alla fine, a parte gli incassi dello "Hobbit", il 25 e il 26 "Colpi di fulmine" con De Sica è stato il primo film per incassi, prima de "I 2 soliti Idioti": segno che il pubblico non è poi così stupido. E la commedia all'italiana non ha bisogno di nutrirsi di sensazionalismo e volgarità». A questo proposito ha rincarato la dose il produttore Fulvio Lucisano, per il quale «la pirateria è un problema che non è stato mai affrontato dal nostro governo. Mentre in Usa quando scoprono qualcuno che ha scaricato dei film gli sequestrano l'apparecchio. Già 30 anni fa denunciai la pirateria ed ecco cosa mi rispose il magistrato: "In fondo che male le hanno fatto?" In Italia purtroppo funziona così. Ma occorre combattere la pirateria in modo feroce ». Dal canto suo, Vincenzo Salemme ha dichiarato che «al di là della legalità, quello che manca oggi nel rapporto con il cinema da parte di molti è la dimensione del sogno. È successo più volte che vendessero i miei film in versione "pirata" all'uscita delle sale cinematografiche o che addirittura il dvd uscisse alcuni giorni prima della "prima. Un giorno, scherzando con un ambulante, gli ho detto: "Prima o poi, riuscirete a girare il film prima di me"». A chiudere il cerchio delle riflessioni sulla crisi del cinema è stato Enrico Vanzina, per il quale «la commedia all'italiana sopravviverà malgrè tout. Ho la sensazione che il pubblico voglia dirci: "Ridateci Boldi e De Sica". Mentre solo l'anno scorso tutta la stampa era contro i cinepanettoni e ne dichiarava la morte. In realtà dovremmo preoccuparci per la crisi del film d'autore, per i quali i dati degli incassi sono più preoccupanti ed è lontano il periodo in cui le sale si affollavano per vedere i film di Petri, Fellini o Rosi. Oggi il cinema italiano deve essere ripensato e ristrutturato: il destino dei film non può essere deciso dai padroni delle multisale». Din. Dis.