Fabio Di Chio Orchi, fate, folletti, troll.
Lofa Luigi Pruneti nel suo libro «Avolte s'incontrano». Un viaggio di 242 pagine di cui fornisce luoghi, abitanti e carta d'identità dei personaggi che vi si trovano. Questa corte dell'assurdo appartiene al Piccolo popolo fatto di spiriti elementari (o elementali), figli delle quattro forze che agitano la sfera sensibile e proteggono i passaggi che conducono alla parte segreta dell'esistenza umana: acqua, fuoco, terra e vento. Dall'epica omerica alle fiabe medievali, dalla magia cinquecentesca fino ai racconti del Signore degli Anelli di Tolkien, le creature che affollano questo pantheon hanno accompagnato le vicende umane come una seconda anima cucita sul dorso della prima. Gli accadimenti non sono rubricati sotto la Storia con la esse maiuscola. Ma con la lettera elle di leggenda. Pruneti la rievoca. Ricorda quella dei Paesi stranieri e quella italiana, con particolare riferimento a «folletti, gnomi e oscure presenze in Toscana». Il testo è una galleria fitta di eventi, nomignoli e convinzioni di personaggi anche insospettabili. C'è il "padre" di Sherlock Holmes, sir Arthur Conan Doyle, celebre sostenitore e assertore del Piccolo popolo. Nel 1917 prende per buone le fotografie scattate da due cugine di 11 e 15 anni in cui si vedono accanto a fatine e gnomo. Nella sua biografia, Benvenuto Cellini narra che all'età di cinque anni scorge delle creature giocare nel fuoco. Sono le salamandre. Stesso fascino che prova Leonardo da Vinci, attratto dall'idea che quello spirito elementale popoli le fiamme. E ancora. Si spiegano i segni lasciati nella toponomastica, per esempio in via di Mazzamurelli, a Roma, dal nome dei folletti dispettosi che un tempo affollavano il rione di Trastevere. Si menziona la stradina di Firenze: via del Corno, dovuta a un coboldo saggio e benefico. Dal folletto che dimora nel campanile della Cattedrale fiorentina e che avrebbe accompagnato la vita di Giotto. O dalle nereidi che dimoravano nel capoluogo toscano, testimoniate dall'antico stemma su un palazzo fra via Condotta e via Calzoli. Orchi, folletti, fate avolte s'incontrano.