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Il gioco della memoria fra Weill, Porter ed Elvis

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Mastavolta c'è qualcosa di più compiuto, perché la Tigre sottolinea che «la memoria è un motore potente» e che certi evergreen esotici le «sono rimasti nel sangue» da sempre. Eccola qui, alle prese con dodici standard americani che spaziano fra gli anni Trenta e i Settanta, e che recano l'imprinting di Kurt Weill, di Cole Porter, di Elvis, ma anche di James Taylor o di Louis Prima. Mina canta in studio dal vivo, spalleggiata da un sontuoso trio jazz imperniato sul pianismo virtuoso di Danilo Rea .Qui e là spuntano gli arrangiamenti d'archi di Gianni Ferrio. Dire che questo cd è roba di classe è superfluo. C'è cuore, anche.

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