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di Antonio Angeli Era un sognatore, anzi, uno che «produceva» incubi.

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Altopiù di due metri (il che gli costò qualche disagio), afflitto sin dalla più giovane età da diverse malattie (che combattè sempre con dignitosa fermezza) è probabilmente il romanziere che al cinema ha dato di più, essendo egli stesso anche sceneggiatore, produttore e regista. E uno dei migliori. È morto a 66 anni, il 4 novembre 2008, con in mente (e nel computer) più di un libro. Per questo la sua fantasia noir, in grado di partorire romanzi che gli hanno valso il titolo di «re del tecno-thriller», ci terrà compagnia ancora per un po'. È appena arrivato in libreria «Micro», romanzone sulla linea del «classico» Crichton, per intenderci della «famiglia» di «Jurassic Park». Edito da Garzanti è un... tecno-thriller: c'è una robusta base scientifica, una buona dose di fantasia, un'isola disabitata, un gruppo di scienziati e... un'invenzione che sfugge loro di mano. Negli Stati Uniti il libro è piaciuto moltissimo, al contrario di altri scritti di Crichton di diversa natura. Questo è il «solco principale» della sua vena e i critici statunitensi hanno già decretato che questo è il suo miglior romanzo, secondo solo, forse, a «Jurassic Park». Il testo trovato non era del tutto concluso. Ci ha messo mano, con un intervento attento e misurato, Richard Preston. Scrittore dichiaratamente discepolo di Crichton, ha al suo attivo otto libri, tra i quali diversi bestseller. Il suo libro più famoso è «Area di contagio», e già il titolo dice tutto. Ha scritto le pagine mancanti, probabilmente, cercando di farsi notare il meno possibile. I libri di Chrichton hanno venduto complessivamente nel mondo 150 milioni di copie: HarpersCollins, il suo editore storico, ha più volte precisato che non ha intenzione di trasformare il nome dello scrittore in un nuovo «caso Robert Ludlum». Il celebre romanziere, per anni dopo la morte, ha continuato a firmare bestseller di avventura confezionati, in realtà, da altri autori. Insomma di Crichton «post mortem» avremo due, e solo due romanzi. Uno è «Pirates Latitudes», in Italia «L'isola dei pirati», uscito lo scorso anno e ambientato nella Giamaica del Diciassettesimo secolo. È stato scritto contemporaneamente a «Next», l'ultima opera di Crichton in vita. Protagonista del romanzo, scoperto sul computer di Crichton con l'aiuto di un suo assistente, sono un pirata di nome Hunter e il governatore della Giamaica, impegnati nel complesso piano per impossessarsi di un galeone spagnolo. «È il frutto di minuziose ricerche sul mondo dei pirati e della navigazione e di collegamenti tra il Nuovo Mondo, i Caraibi e la Spagna dell'epoca», spiegò il suo editore. «L'isola dei pirati» (Garzanti, euro 10,90) è un romanzo storico, il secondo, visto che nel 1975 l'autore aveva realizzato «La grande rapina al treno», lavoro che contribuì non poco alla sua fama, che racconta la storia di una celebre rapina a un treno carico d'oro nell'Inghilterra Vittoriana. I fan di Crichton furono felici di avere un nuovo titolo del loro beniamino, anche dopo la scomparsa. Ma rimasero anche un po' delusi, in fondo, quello, è un Crichton «minore». Ma il secondo romanzo «seppellito» nel fondo del computer era di ben altra natura. All'inizio non aveva titolo, faceva parte di un progetto di due libri a sfondo tecnologico di cui il primo è «Next»: lo scrittore non era arrivato neanche a metà dell'opera. Ma la storia era perfettamente definita, i personaggi ben delineati, il genere deciso: quel romanzo era un «tecno-thriller» nato. La casa editrice, in collaborazione con l'agente di Crichton, Lynn Nesbitt, e con gli eredi si è messa subito a caccia di un co-autore. Quel lavoro, del quale Crichton era entusiasta e gelosissimo, sarebbe diventato «Micro», l'ultimo romanzo del celebre scrittore. Di questo, come del precedente «L'isola dei pirati», sono subito stati venduti i diritti cinematografici. Dai romanzi di John Michael Crichton sono stati tratti tredici kolossal. Non ce n'è uno che sia andato male: pura cultura «pop». Dalle sue storie grandi film, diretti da grandi registi: «Sol levante», regia di Philip Kaufman; «Rivelazioni» di Barry Levinson; il celebratissimo «Jurassic Park» di Steven Spielberg. Senza dimenticare che Crichton è stato anche autore di testi per telefilm di successo, da «Pursuit», del 1972, alla serie ER-Medici in prima linea, di cui è stato ideatore, sceneggiatore e produttore.

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