Giorgio Panariello «Vi sorteggio sul web e venite sul palco»
Lanuova tournée nei teatri di Giorgio Panariello parte col botto. Dalla sua Firenze, dove debutterà stasera, per proseguire fino a marzo in tutta Italia. A Roma arriverà il 4 e 5 dicembre al Gran Teatro. Giorgio Panariello, il titolo del suo show è «Inmezz@voi». Che cosa vuol dire? È il tormentone di uno dei miei personaggi ma rispecchia anche un mio stato d'animo. A me piace stare in mezzo alla gente e la chiocciola sta a simboleggiare la centralità del computer e dei social network. A cosa le sono serviti i social network? Oggi chi vuole raggiungere il pubblico deve conoscere le potenzialità del web. Ed è proprio su internet che sono riuscito a consultare i miei fan per scegliere personaggi, testi e perfino il manifesto dello spettacolo. Abbiamo perfino organizzato un sorteggio su Facebook e Twitter che porterà sul palco qualcuno di loro. Così ci sarà spazio per l'improvvisazione. Cosa le ha insegnato la navigazione online? Tante cose. Innanzitutto a capire quali sono i nuovi fenomeni. Il «Pulcino Pio» e «50 sfumature di grigio» su tutti. Per uno come me c'è bisogno di aggiornarsi continuamente. Oggi si consuma tutto così velocemente e con voracità. A 4 anni i bambini sanno già usare i tablet. Delle nuove tecnologie le piace tutto o c'è qualcosa che non la convince? Gli smartphone possono portare anche all'alienazione. Nella famiglia moderna il padre gioca al videopoker, il figlio è su Facebook, la figlia compra su eBay e la mamma pensa alle cose sue. Insomma non c'è dialogo. L'altra sera ero in un ristorante e accanto a me c'era una coppia di ragazzi di 20 anni che sono stati 40 minuti senza parlarsi perché intenti a scrivere sul cellulare. È inquietante. Il mondo cambia velocemente e lei cerca di stargli dietro? Almeno ci provo ma è tutto molto difficile. Un tempo i genitori erano quelli che ti insegnavano la vita. Oggi, invece, sono i figli che insegnano ai padri come si usa lo smartphone. Scrivendo questo spettacolo ho fatto un salto di quattro secoli, sono passato da Moliere a internet. Lei ha una posizione di ascolto privilegiata. Cosa pensa oggi la gente? È stanca e sfiduciata perché non si vedono grandi cose davanti. Qualche anno fa lasciai un lavoro sicuro per inseguire il mio sogno di fare spettacolo. Adesso, invece, non c'è più spazio per i sogni. Si vive alla giornata cercando di essere concreti. La gente non sa più in che cosa credere. Un tempo si riusciva a vedere il futuro, oggi non più. Anche questa lotta continua tra destra e sinistra va a discapito della gente. Non si salva proprio nessuno? Non faccio mistero di essere un estimatore di Renzi. C'è bisogno di un forte rinnovamento. Spero arrivi qualcuno che ci dia qualcosa e non ci tolga soltanto. Come fa il suo show a far distrarre il pubblico da tutto questo per due ore? Attraverso vecchi e nuovi personaggi come il barbone un po' bohémien. Poi nel finale c'è una carrellata di personaggi che mi hanno portato fortuna: da Mario il bagnino a Renato, da Merigo l'ubriaco al macellaio. Dopo la tournée, cosa c'è nel suo futuro? Voglio capitalizzare uno show televisivo. E poi ho in mente di realizzare un film scritto con Vincenzo Salemme. Io sarò attore e produttore esecutivo. In passato abbiamo già collaborato con successo e voglio ripetere l'esperienza. Tra le sue attività sul web anche la ricerca di nuovi talenti. Perché? Perché mi vengono tante idee da realizzare. Sul mio sito internet ho scritto l'inizio di una storia e i ragazzi possono contribuire a terminarla. Verranno scelte le storie migliori e gli autori cominceranno a lavorare con me.