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Alla Scala il tesoro di Toscanini

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Annuncio a sorpresa a Milano dell'ad di Eni Scaroni Acquisto effettuato in partnership con Intesa Sanpaolo

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Unabuona parte dei «memorabilia» del celebre direttore d'orchestra torneranno, invece, nella loro «casa»: La Scala. Eni e Intesa Sanpaolo doneranno al più celebre teatro lirico del mondo dei manoscritti di Giuseppe Verdi e un suo telegramma comprati tre giorni fa all'asta di Sotheby's, a Londra, per 300.000 sterline, pari a circa 370 mila euro. Lo ha annunciato ieri a sorpresa l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, al termine della presentazione della mostra «Amore e Psiche» a Palazzo Marino. Una notizia confermata anche dal presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli, e dal presidente del festival musicale Mito Francesco Micheli, promotore dell'acquisto. Il lotto comprende pagine del Falstaff e dell'Ave Maria oltre al telegramma di congratulazioni dello stesso Verdi indirizzato ad Arturo Toscanini per la prima del Falstaff. «Spero che troveranno uno spazio adeguato nel museo della Scala - ha detto Scaroni - al quale vogliamo donarli. Penso sia anche un atto riparatorio del fatto che quest'anno la prima della Scala non avrà un'opera di Verdi nonostante il bicentenario». «Insieme a Bazoli e a Francesco Micheli, promotore dell'iniziativa - ha proseguito Scaroni - abbiamo riportato in Italia e a Milano questi eccezionali documenti. Intesa Sanpaolo ed Eni, che hanno finanziato l'operazione, pensano, sperando di trovare concorde anche il sindaco Pisapia, che la casa ideale di questa straordinaria testimonianza del genio musicale italiano non possa che essere il Museo del Teatro alla Scala, dove tutti i cittadini di Milano potranno ammirarla». Secondo Scaroni «la nostra più importante istituzione musicale, il Teatro alla Scala, deve celebrare in maniera più attenta la straordinaria storia lirica italiana, soprattutto nella sua occasione di presentazione internazionale più rilevante che è rappresentata dalla tradizionale "prima" che si svolge agli inizi di dicembre qui a Milano. Specialmente quest'anno che ricorre il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. In questo senso questa importante donazione che facciamo ai cittadini italiani e milanesi, vuole essere un gesto di ulteriore considerazione e omaggio nei confronti della nostra tradizione musicale». Bazoli ha sottolineato che il rapporto tra il proprio istituto e il Comune di Milano è sempre più stretto, mentre Micheli ha detto che i documenti donati saranno molto importanti anche per gli studiosi del Falstaff, ultima opera di Verdi, particolarmente legata a Milano. Della grande asta tenuta tre giorni fa a Londra della collezione privata del leggendario direttore d'orchestra Arturo Toscanini (tra cui quattro lettere autografe di Giacomo Leopardi, andate a collezionisti esteri), buona parte resterà in Italia. Oltre agli importanti manoscritti che si sono aggiudicati Eni e Intesa Sanpaolo il ministero dei Beni culturali ha acquistato per 56 mila euro un importante lotto. La collezione, sottolineano dal ministero, riunisce più di 25 manoscritti autografi con oltre 900 carte di composizioni di brani per orchestra, di quintetti e quartetti, di musica da camera per soprano e pianoforte o pianoforte solo, di trascrizioni originali da Verdi e da altri autori L'assessore comunale alla Cultura, Stefano Boeri, ha affermato, infine, che presto ci sarà un'altra asta a Milano con documenti di Toscanini.

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