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La strana coppia Califano-Cristicchi

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Ilricavato delle vendite di «Sto a cercà lavoro» andrà a favore del progetto «Liberi di» che si pone l'obiettivo di favorire la rieducazione e l'inserimento lavorativo dei minori che scontano in carcere una pena detentiva avvicinandoli alla musica attraverso concerti e corsi di formazione organizzati negli istituti penali minorili di tutta Italia. «Ho voluto mettere la mia esperienza, quella di un uomo che ha vissuto tre vite, al servizio dei giovani - ha dichiarato Franco Califano - questa volta più che mai, perché si tratta di giovani che vivono l'esperienza del carcere, che ho vissuto anch'io. So cosa significa e so quanto è importante avere un aiuto da chi sta fuori». La seconda parte del progetto «Liberi di», infatti, consisterà nell'organizzare concerti nelle principali città italiane, a cui i minori detenuti negli Istituti Penali del territorio possano collaborare con il proprio lavoro retribuito (chi sul palco, chi dietro a dare una mano). In questi giorni il Califfo è in vena di esternazioni e ne ha anche per i giovani. «Non durano. Questi giovani non durano, arrivano e passano - dice Califano - Il problema è che sono stati messi da parte tanti autori bravi, di quelli che facevano canzoni capaci di avere successo per 30 anni, non solo per tre mesi». Il musicista giudica così i successi rapidi ma effimeri che sempre più spesso si registrano nel mondo della canzone. «Questi ragazzi sono troppo giovani per scrivere davvero la vita, le emozioni, i sentimenti; vogliono farsi da soli i testi, se li facciano ma poi si vede. Insomma sono problemi di testa e di testi a pesare», aggiunge il Califfo che di testi di successo se ne intende potendo vantare la scrittura, da solo o con altri, di brani quali «La musica è finita», «E la chiamano estate», «Tutto il resto è noia», «Un tempo piccolo». «Autori ce ne sono ancora e poi ci sono i cantautori che anzitutto sono autori: basta chiedere e un autore vero che ti fa una canzone vera si trova. Molti sono anche generosi, basta pensare al grande Lucio Dalla che ne ha aiutati tanti di giovani, gli ha dato spazio», ricorda Califano. Quanto ai reality musicali, non si fa in tempo a citarglieli che Califano si mette a ridere e sentenzia: «Portano solo casino nel casino. Fra concorrenti, vincitori, promesse e altro non si riesce neanche a ricordare tutti quelli che sembrano emergere da questi programmi. Non giudico nessuno in particolare anche perché non li conosco, e questo vorrà pur dire qualcosa, ma credo che tanti che ci provano farebbero meglio a fare i cantanti solo per hobby». Parola di Califfo.

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